News23 marzo 2018 15:17

La zona grigia

Nei giorni scorsi Savona ha ricevuto la visita di Susanna Camusso, segretaria generale della CGIL, arrivata nella nostra Città per partecipare all’assemblea della locale Camera del Lavoro

Nell’occasione Susanna Camusso è intervenuta anche su alcuni temi locali toccando alcune questioni di vitale importanza.

Prima di tutta la segretaria generale della CGIL ha notato la particolare specificità della crisi che, nel corso degli anni, ha toccato la realtà della provincia di Savona causando una perdita occupazionale di assoluta rilevanza sia sul piano numerico, sia sul piano della qualità al riguardo delle capacità produttive che si esprimevano nella nostra realtà.

In secondo luogo, sempre seguendo la traccia di Camusso, si è notata l’avvertenza a non considerare la dichiarazione di area di crisi complessa e relativo accordo di programma come il punto di arrivo della risoluzione del processo di degrado produttivo e occupazionale che ci ha investito: è stato questo un avvertimento rivolto al sindacato locale, ma anche alla politica e alle amministrazioni che con grande faciloneria hanno esultato pensando esclusivamente ai finanziamenti.

In terzo luogo si è accennato alla “re-industrializzazione”.

Alcune osservazioni nel merito:

1) Prima di tutto da far rilevare il ritardo con il quale il sindacato si muove nella direzione oggi indicata. L’idea di un piano complessivo di re-industrializzazione avrebbe dovuto presiedere all’iniziativa sindacale da molto tempo. Un sindacato, è bene ricordarlo, rimasto sempre alla coda dei processi di rinnovamento e soprattutto in retroguardia rispetto al nodo decisivo del rapporto con l’ambiente, fin dai tempi dei casi ACNA, Stoppani, Montedison per proseguire con Tirreno Power. Una questione che si sta riproponendo con la vicenda Maersk.

2) Il tema dell’area di crisi complessa è stato fin qui affrontato disordinatamente, si direbbe con “vacuità propagandistica” mettendo semplicemente in relazione la richiesta di spazi e la disponibilità (eventuale) di aziende, nell’idea che queste possano essere attirate dai finanziamenti. Invece, come dimostra la vicenda ASSET, non è così. La questione “vera” è quella dell’insufficienza d’infrastrutture a tutti i livelli. Ed è nella direzione delle infrastrutture, nodi ferroviari e autostradali, che si deve lavorare. Certo che se qualità e tempi dell’aggiornamento infrastrutturale sono quelli dell’Aurelia Bis allora si capisce molto bene perché la crisi martelli Savona piuttosto che altre zone;

3) Un piano di re-industrializzazione ha bisogno di alcuni punti di premessa. Una valutazione dell’esistente e della possibilità di rilanciarlo attraverso l’innovazione tecnologica. E’ il caso della Piaggio, della Bombardier e di Mondo Marine: tre punti che è necessario rendere ulteriormente competitivi, ed è in questa direzione che è necessario rivolgersi attraverso una forte richiesta d’intervento nella programmazione pubblica. Così com’è necessario che l’accostamento tra determinate aree e le possibilità d’insediamento produttivo si realizzi nel segno del “know-how” più avanzato. Anche in questo caso il tema è quello della programmazione e dell’offerta di disponibilità sul territorio. Un solo esempio in questo senso: la mancata bonifica delle aree ACNA costituisce un fatto assolutamente imperdonabile per il Governo, le amministrazioni locali, il sindacato.Ricordate quando Ruffolo ministro dell’ambiente progettava su quel sito campi di golf?: Ne abbiamo viste davvero di tutti i colori in questa terra martoriata che il CENSIS tanti anni fa definì “grigia”.

La zona grigia

Nei giorni scorsi Savona ha ricevuto la visita di Susanna Camusso, segretaria generale della CGIL, arrivata nella nostra Città per partecipare all’assemblea della locale Camera del Lavoro

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