Sul tavolo, a quanto si apprende, problemi noti: traffico portuale e sottopasso per crocieristi, TIR che intasano l'autoporto di Zinola, Mondomarine e Margonara.
Una frase in particolare forse ci dice qualcosa in più.
Pare che il Sindaco abbia affermato, sullo “scippo” annunciato delle crociere da parte di Genova: «Savona e Genova sono due realtà che possono convivere: Savona è e resta uno degli scali più importanti di Costa, ad eccezione delle navi che qui non possono essere accolte per evidenti motivi di spazio».
La domanda sorge spontanea: di quali navi stiamo parlando?
Non certo della Costa Smeralda, quella che dovrebbe esser inaugurata a Savona a novembre e il cui battesimo è sui giornali da mesi con gran rulli di tamburi, vero?
Anche perché, stando al documento apparso a primavera sul sito dell'Autorità portuale (scaricabile QUI) si partirà da una base di gara di ben 18 milioni per adeguare l'accosto all'arrivo della grande nave, approfondendo tre banchine.
Dovremo per caso dedurre che la verifica preventiva alla progettazione esecutiva, che doveva esser “effettuata da organismi di controllo accreditati” abbia dato esito negativo?
Che insomma la gigantesca Smeralda a gas naturale liquefatto a Savona non ci stia proprio?
Non ci pare possibile, visto che già sui siti delle agenzie di viaggi è prenotabile il viaggio inaugurale con partenza proprio dalla Torretta.
Peccato, perché se fosse così l'Autorità portuale, sempre attenta alla salute dei Cittadini, col risparmio dell'ingente spesa prevista per approfondire le banchine avrebbe certamente deciso di elettrificarne almeno quattro, riducendo così l'inquinamento.
Sarà per la prossima volta, o per la prossima campagna elettorale.
LNS
