News01 agosto 2018 13:03

Che poi in fondo certe volte forse

Pongiglione: assai deludenti le risposte date dagli Assessori competenti alle nostre richieste di chiarimento sul tema della piantumazione di Corso Tardy e Benech e su quello del traffico in Città conseguente alla chiusura del casello autostradale di Albissola

Che poi in fondo certe volte forse

L'assessore Santi ha detto chiaramente che il progetto per la sistemazione del Corso esiste, ma che non doveva passare in Commissione consiliare, né tantomeno essere discusso con i Cittadini del Quartiere. E' chiaro che non ci vogliamo sostituire ai tecnici ("agli ingegneri" citati da Santi), ma riteniamo che una illustrazione del progetto (a tutt'oggi ignorato da noi) e un confronto con i Consiglieri e i Cittadini poteva produrre una crescita positiva. Era l'occasione per, eventualmente, risistemare la zona intera e per progettare soluzioni che non ripetessero gli errori passati. Speriamo davvero di non vedere gli alberi (di cui non conosciamo la tipologia) nuovamente soffocati da asfalto, cemento e auto parcheggiate.

L'assessore Arecco ha letto il rapporto della Polizia locale. Il dott. Aloi dice che l'aggravio sulla viabilità savonese era scontato, ma che i terminalisti hanno ampliato l'orario di accesso al porto e che quindi non ci sono "particolari evidenti ripercussioni". La soluzione non potrà che essere strutturale, con il coinvolgimento non solo dei Comuni interessati ma anche di ANAS, Regione e Autorità portuale.

Anche davanti a questa risposta, non possiamo essere soddisfatti, perché siamo consapevoli della complessità del "problema -traffico", ma non abbiamo sentito accennare a "soluzioni tampone" a breve termine, né a progetti finalmente lungimiranti che coinvolgano la rete Ferroviaria Italiana. Dagli attuali responsabili del territorio (politici, tecnici, economici) è totalmente ignorata la soluzione del trasporto su ferro, che è la più razionale e la più efficace.

Si continuano a procrastinare interventi strutturali urgenti e non più rinviabili. Oggi non richiediamo i fondi (che ci sono!) per le infrastrutture, ma a breve dovremo pagare multe milionarie all'Europa per la mancata osservanza delle norme ambientali (abbattimento CO2 entro 2020, 2030, ecc.)

com

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