A capo del novello assessorato dal nome che pare inventato da George Orwell redivivo, il Sindaco stesso.
Grandi Opere Savonesi, dunque: cosa mai saranno?
Dal canto nostro ci limitiamo a dichiarare che a una TAV preferiremmo un banale raddoppio ferroviario; a un'autostrada che della definizione ha solo il pedaggio, preferiremmo una tangenziale gratuita e a velocità controllata.
Andando poi a veder le più piccole ma non meno importanti competenze comunali, ai “cassonetti intelligenti” preferiremmo cassonetti integri e regolarmente svuotati; alle promesse elettorali del tipo “L’elettrificazione delle banchine è un’azione che si deve mettere in campo. La parola potere va eliminata: bisogna farle entro cinque anni, ovvero il ciclo in cui la nostra Giunta concluderà il suo mandato” (E. Rixi, ora sottosegretario, 16 giugno 2016) preferiremmo che qualcuno avesse se non altro messo mano al progetto, cosa che non ci risulta.
Alle rassicurazioni sorridenti (a volte manco tanto sorridenti) sull'inquinamento, preferiremmo reali prese in carico del problema.
Insomma, l'idea parrebbe un assessorato alle piccole opere possibili e che possano migliorare la qualità della vita e l'umore dei Savonesi.
Forse meno roboante, ma certamente più utile.
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