News15 agosto 2018 18:45

Autostrade per l'Italia: l'ora della rabbia

Trentanove morti accertati, sedici feriti, trecentoundici famiglie sfollate e viabilità al collasso, mentre scriviamo: il bilancio della tragedia avvenuta ieri a Genova non fa sconti. Da tutto il giorno si rincorrono annunci su una prossima revoca della concessione: sui social ormai è guerra aperta, e Autostrade per l'Italia forse farebbe bene a riveder la strategia mediatica, perché il roboante annuncio apparso un paio d'ore fa sulla pagina facebook di “oltre 1 miliardo l'anno in investimenti per sicurezza, manutenzione e potenziamento” non ottiene che insulti

Autostrade per l'Italia: l'ora della rabbia

Fate un giretto nel sito Autostrade per l'Italia, e forse anche voi resterete sconvolti dalla freddezza polare con cui si annuncia che “Sulla A10 Genova-Savona, tra il bivio per la A7 Milano-Genova e Genova Aeroporto, in entrambe le direzioni, si è resa necessaria la chiusura del tratto a seguito del crollo di una parte del viadotto Polcevera”.

Tutto lì.

Un banale incidente, insomma, cose che posson capitare.

Evidentemente però “la passione di muovere il Paese”, slogan che noi dopo un ponte crollato e decine di morti avremmo prontamente tolto dalla home page del sito, non è stata sufficientemente supportata, e ora Genova piange per i suoi morti e per i suoi futuri guai.

Sulla pagina facebook di Autostrade si trova quello che oggi più che mai è il sentire comune degli Italiani: chi esorta a una “rivoluzione del pedaggio” (“Smettiamo tutti di pagare i caselli come protesta per questa disgrazia!”), chi lancia accuse più pesanti (“siete degli assassini autorizzati”, “ogni anno avete morti sulla coscienza”), chi scrive “se volete fare bella figura non pubblicate niente perché non avete giustificazione in questa tragedia, lo scarica barile non vi salverà”.

Chi va sul tecnico: “Secondo me è giusto che voi pubblichiate quanto re-investite sulle strade/infrastrutture. Sarebbe bello sapere, anno per anno, qual è il vostro incasso totale e, di questo totale, quanti soldi vanno allo stato e quanti vengono re-investiti.”.

Chi ricorda che il Tutor, in compenso, funziona benissimo: “Diciamo grazie solo al Tutor X l'abbattimento dei tassi di mortalità,che comunque vi ha portato grossi incassi assieme all'aumento dei pedaggi autostradali!”.

Chi a sentir parlare di investimenti sulla sicurezza proprio non ci sta: “Quel miliardo non può riportare in vita neanche una delle 37 vittime finora accertate. Dovreste solo tacere, per chi ha perso la vita, per le loro famiglie, per i feriti, per gli uomini che stanno scavando. Si chiama rispetto”; “queste cifre che date non fanno altro che peggiorare la situazione, avete speso un miliardo di euro? Bene. Ma li avete spesi in modo sbagliato mi viene da pensare”. “L'unico investimento che avete fatto sono le casse automatiche per bloccare le assunzioni”.

“Certo che vi giustificate ma tutti quei poveri innocenti pesano sulle vostre coscienze. Uomini, donne, bambini, ragazzi padri di famiglia morti per la vostra negligenza, dovevate chiudere il viadotto prima che tutta questa immane tragedia si realizzasse, il senno di poi non serve a nulla.”

Per concludere con una frase particolarmente pungente: “Pubblicare questo dato senza confrontarlo agli utili, il giorno dopo la tragedia di simili dimensioni di Genova, non ha senso. Anzi, indigna ancora di più: una giustificazione non richiesta è sintomo di colpevolezza.”


LNS

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