Qui l'intervista integrale a Cozzi: https://www.corriere.it/politica/18_agosto_18/procuratore-genova-lo-stato-ha-abdicato-funzione-controllo-principio-sbagliato-2af55e1c-a328-11e8-afa5-13cd0513c17b.shtml
Altro articolo interessante lo scrive Sara Menafra sul Messaggero di oggi: “L'indagine della procura di Genova potrebbe presto trovarsi di fronte uno scoglio difficile da scalare. Stando ai primi contatti informali con Società Autostrade, ai quali ieri è seguita una seconda delega affidata alla Guardia di finanza genovese, il contratto di concessione dell'arteria Genova Savona contiene alcuni omissis ai quali corrisponderebbero decreti di segretezza.
I pm, oltre a tutti gli atti sulla manutenzione, gli hard disk e le mail, chiedono di avere copia integrale di quella intesa.
E l' indicazione, che ora è sottoposta a ulteriori verifiche, parlerebbe di un vero e proprio segreto di stato su alcune parti, la massima tutela che la legge prevede per un atto, visto che lo pone il presidente della Repubblica e solo lo stesso presidente può cancellarlo con un decreto.
È un fatto pubblico che, in passato, a chiedere l' accesso a tutti gli allegati relativi alla concessione era stata Anac e il ministero dei Trasporti aveva rifiutato l' accesso, spiegando, però, che si trattava di contratti di natura commerciale, riservati.
Gli omissis di cui si parla sarebbero, invece, di altra natura e potrebbero costringere il pool formato dagli aggiunti Paolo D'Ovidio e Ranieri Miniati e dai pm Walter Cotugno e Massimo Terrile, la procura ad avviare una lunga e incerta procedura che, se tutte le porte dovessero essere sbarrate, finirebbe con un ricorso alla Corte costituzionale.”
Cosa ci sarà in questi omissis? Attendendo le conclusioni della magistratura, consigliamo questa videointervista all'esperto di trasporti e ambiente Dario Balotta, che sulla tragedia di Genova ha sempre avuto le idee chiare.
Secondo lui, come denuncia anche il Procuratore Cozzi, l’interesse privato ha prevalso sullo Stato.
Scriveva ieri sul Fatto Quotidiano che “il monopolio autostradale non è stato regolato: di conseguenza nessuno ha difeso i consumatori, costretti a farsi tosare come pecore al casello, mentre le amministrazioni pubbliche locali si rivolgevano con il cappello in mano ai potenti gestori per avere qualche intervento per il territorio”