Contromano23 agosto 2018 11:46

Dormono in un cassetto

La storia di troppe tragedie italiane è fatta di documenti ignorati. Per questo la vicenda della relazione sui piloni del ponte Morandi, pur scioccante, sa un po' di déja vu. Sia il Ministero sia la Società Autostrade dovrebbero averla letta, quella preoccupante relazione in cui stava scritto nero su bianco che il pilone 10, quello che ora è da abbattere velocemente, era ancora più degradato del pilone 9, quello crollato il 14 agosto

foto. Lapresse

foto. Lapresse

Le vittime quindi avrebbero potuto essere ben più delle 43 che stiamo piangendo in questo agosto da dimenticare.

Il pilone 10, a quanto par di capire, poteva crollare sulle case sottostanti provocando centinaia di morti.

E a tutti quelli che dovevano saperlo era stato detto.

Questo è ancora più inaccettabile del disastro che si è già compiuto: perché dà il senso di un sistema non solo inefficiente e superficiale, ma profondamente indifferente al rispetto della vita stessa dei cittadini.

Scrivevamo, a caldo, questa volta NO (http://www.lanuovasavona.it/2018/08/15/leggi-notizia/argomenti/news-1/articolo/questa-volta-no.html).

Con ancora più veemenza dobbiamo ribadirlo oggi: che non ci si limiti a far saltare una testa - più o meno a caso - tra le centinaia di funzionarietti statali o privati.

Che ci si organizzi, se serve anche con sanzioni da urlo, per modificare per sempre il sistema marcio e letale delle relazioni dimenticate in un cassetto.

Perché non vogliamo pensar peggio.

LNS

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