Crisi Complessa25 agosto 2018 17:52

Gli effetti collaterali del ponte crollato sulle imprese di Ponente

Mimmo Lombezzi intervista il presidente dell'Unione Industriali di Savona: mentre il pilone 10 del Ponte Morandi scricchiola sempre di più, quali saranno gli effetti collaterali del crollo su una regione strozzata come la Liguria? In particolare, come impatteranno sulla nostra provincia in crisi complessa?

Gli effetti collaterali del ponte crollato sulle imprese di Ponente

Chiedo ad Alessandro Berta se si può dire che dal 14 agosto la definizione di ‘area di crisi complessa’ copra ormai tutta la Liguria.

“Vede – risponde – se succede un fatto grave, come quando la montagna franò sul treno di Andora bloccando per sei mesi l’unica linea per la Francia, o come accadde a Napoli con la crisi dei rifiuti, il turista o l’investitore che vengono da fuori, non vanno a ragionare nel dettaglio, non stanno a verificare che, in fondo, Genova si può comunque raggiungere.

Se c’è un problema di quelle dimensioni, l’intera area viene esclusa. Per questo i problemi di collegamento di Genova vanno risolti al più presto. L’effetto diretto del crollo avrà un impatto sul Ponente ma a me preoccupa di più l’effetto indiretto: la Liguria rischia di essere percepita come un’area irraggiungibile”.

Sarà una gigantesca sfida mediatica: o Toti riuscirà a comunicare al mondo che Genova è agibile, raggiungibile e fruibile o sarà il declino per tutta la regione. La battaglia per ricostruire il ponte è già adesso secondaria rispetto a quella per ‘restaurare’ l’immagine industriale della regione.

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Mimmo Lombezzi per Il Fatto Quotidiano

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