Giovanni Toti sull'emergenza Genova si sta giocando un ruolo da leader che in caso di successo sbaraglierebbe ogni concorrenza.
E non lascia nulla al caso: “Individuare eventuali responsabilità e chiedere per queste giuste pene è compito esclusivo della Procura della Repubblica, che ha la nostra completa fiducia e la mia personale stima. Sono certo che i tempi delle indagini e quelli di una rapida demolizione e ricostruzione del ponte siano compatibili.
Per le norme vigenti la ricostruzione dichiara il governatore, spetta a società Autostrade, che dovrà provvedere con celerità, accollandosi ovviamente tutte le spese.
Nulla vieta che Autostrade coinvolga e affidi la realizzazione dell’opera, o di parti di questa, a società pubbliche di ingegneria e costruzioni, alcune delle quali sono presenze storiche sul territorio genovese. Autorevoli esponenti del Governo lo hanno auspicato e lo auspico anche io. Inoltre, società Autostrade non lo ha mai escluso, al contrario.
Tutto ciò può avvenire senza scontri, senza ritardi, senza quel surplus di polemiche di cui la politica talvolta sembra non poter fare a meno.
Genova e la Liguria devono ripartire e questa deve essere la priorità per tutti. Ogni dibattito su come dovrà essere gestito in futuro il sistema delle concessioni, ogni azione che il Governo intenda intraprendere nei suoi rapporti con società Autostrade, compresa la procedura di revoca, ove questa andasse avanti, ogni considerazione su possibili nazionalizzazioni (io resto contrario a questa ipotesi legata al passato), tutti questi sono senza dubbio legittimi temi di dibattito politico in Parlamento, ma non possono e non debbono essere portati avanti sulla pelle dei genovesi, dei liguri e del primo sistema portuale del paese. Perdere anche solo un minuto per inseguire polemiche, ipotesi fantasiose e complicare il già difficile percorso per il ritorno alla normalità sarebbe una colpa imperdonabile”.
Il ministro Toninelli dal canto suo, davanti alle commissioni Ambiente di Camera e Senato pone l'accento sugli extraprofitti intascati dai concessionari e sul “sistema malato” degli investimenti ridotti nel tempo.
Rivedremo integralmente, dice, il sistema delle concessioni.
Una parziale marcia indietro sulla revoca, quindi? Così sembrerebbe.
Non possiamo che aspettare.
Nel frattempo, chi vuole può leggersi la convenzione tra Stato e Autostrade (ormai diventate pelosamente “Autostrade per Genova", potenza degli esperti di crisis management) a questo link: http://www.autostrade.it/it/home