Contromano28 agosto 2018 12:00

White list antimafia: Savona zona franca?

Non bastava chiamare la Grandi Lavori Fincosit, ormai in concordato e travolta dallo scandalo sul Mose di Venezia, a costruire l'ecomostro di Vado. L'Autorità portuale inciampa in un'altra impresa veneta, affidandole i ripascimenti, forse proprio quelli che all'inizio della stagione avevano causato tante polemiche a Savona. Cercando informazioni, scopriamo alcuni aspetti gustosi

White list antimafia: Savona zona franca?

Stando al contratto pubblicato ieri sul sito dell'Autorità portuale (scaricabile QUI) è la Somit srl ad essersi aggiudicata l'appalto per i ripascimenti di inizio estate a Savona.

Nelle white list antimafia della Prefettura di Venezia, certamente per nostro difetto, non la troviamo.

In compenso la troviamo citata spesso, salvo omonimie, sul giornale “La Nuova Venezia”, che riporta come l'azienda, nel 2015, fosse indagata per turbativa d'asta:

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2013/07/18/news/l-inchiesta-sul-mose-mazzacurati-non-parla-1.7441251
http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/05/24/news/appalto-truccato-in-otto-verso-il-processo-1.11491225

Nello stesso procedimento, troviamo la nota Nuova Co.ed.mar (http://www.ninin.liguria.it/2017/05/30/leggi-notizia/argomenti/inchieste/articolo/subappalti-maersk-allo-stato-brado.html ) impegnata in un sostanzioso subappalto in quel di Vado per la costruzione della piattaforma Maersk, tanto voluta dall'Autorità portuale di Savona.

Almeno, direte voi, il ripascimento sarà stato fatto a regola d'arte.

Non troppo, se son gli stessi che hanno dato adito alle polemiche di inizio stagione. Infatti alle Fornaci, tra maggio e giugno, si sono indignati in parecchi, quando han visto le ruspe scavare nella spiaggia libera per trasportare la sabbia davanti agli stabilimenti privati.

L’intervento ha portato via lo strato superficiale della sabbia e fatto emergere la ghiaia sottostante. Questo, denunciavano le Associazioni, è rubare ai poveri per dare ai ricchi: così nell'unica spiaggia dedicata a persone con disabilità la sabbia è scomparsa per lasciare il posto alle pietre.

Eppure i ripascimenti non erano stati chiesti dagli stabilimenti balneari.

Questo dichiarava ai giornali alla fine di maggio Enrico Schiappapietra, referente dell’associazione Bagni marini savonesi: “ci teniamo a sottolineare come la richiesta di ripascimento quest’anno non sia venuta da noi. Le condizioni erano meno gravi rispetto, ad esempio, all’anno scorso quando si era verificata una vera e propria emergenza. Ci sarebbe anche da criticare la scelta di procedere a un ripascimento ora, così a ridosso dell’inizio della stagione balneare”.

Si vede che però secondo l'Autorità portuale eran da fare e alla svelta: magari proprio per timore dell'erosione a levante causata dalla discarica – pardon, piattaforma – di Vado Ligure tirata su a rotta di collo dalla collega Grandi Lavori Fincosit?

Non si sa. È un fatto però che i ripascimenti, così come son stati fatti, hanno provocato a Savona più di una polemica, per i tempi e per i modi.

E comunque, che gli appalti pubblici vengano affidati a imprese non reperibili nelle white list antimafia delle Prefetture di competenza è un problema solo per noi?

E siamo sicuri che sia consentito?

LNS

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