News31 agosto 2018 08:51

I documenti non dati e la carità pelosa

«Autostrade non ci ha trasmesso tutte le carte potenzialmente allarmanti sulla stabilità del viadotto. Per esempio non è mai stato inoltrato, e nemmeno allegato al progetto esecutivo per il rinforzo dei tiranti stessi, cui dovevamo dare via libera a febbraio, lo studio condotto in passato da Riccardo Morandi, che definiva imprevedibile la corrosione del pilone poi collassato e invitava a monitorarlo in maniera eccezionale». Queste inquietanti dichiarazioni provengono da alcuni tra i cinque tecnici del Provveditorato alle opere pubbliche di Liguria e Piemonte interrogati in questi giorni sul crollo del viadotto di Genova

I documenti non dati e la carità pelosa

E per Autostrade non va meglio al Ministero: dove assicurano che, dalla privatizzazione in avanti, il gestore non ha mai trasmesso report allarmanti sulla tenuta del manufatto. E non solo: è anche capitato che siano rimaste senza risposta alcune richieste sullo stato generale dei principali viadotti italiani. Il Ministero, hanno appurato gli investigatori, aveva chiesto delucidazioni del genere a metà 2017.

L'inchiesta insomma si colora ogni giorno di tinte più fosche, ma Autostrade tira dritto, col suo fiocchetto nero nella home page e con la sua grancassa pubblicitaria sugli aiuti alle famiglie sfollate.

A quanto ammontano, poi, questi aiuti?

Ci siamo già chiesti tempo fa quanto costa un ponte: ovvero se la cifra stanziata da Autostrade sarebbe davvero stata sufficiente a ricostruire il ponte e aiutare le famiglie che a causa del crollo si trovano senza casa e senza alcuna possibilità di andare a riprendersi i propri mobili.

Se andrà tutto bene potranno portarsi via i capi di vestiario e magari le pentole, ma letti, armadi, tavoli e televisori manco a parlarne: troppo pericoloso portare i camion nella zona rossa, Toti lo ha detto chiaramente.

Saranno già fortunati se potranno andare accompagnati dai Vigili del Fuoco a prendersi un paio di valige di roba.

Proprio ieri sera centinaia di sfollati, composti ma preoccupati, si chiedevano davanti alle telecamere di “In Onda” come possono farsi bastare la cifra che Autostrade ha stanziato per ciascuna famiglia (dagli ottomila ai quindicimila euro, più o meno) per arredare le case nuove completamente vuote, dove manca tutto, dal frigorifero ai letti alle lampadine.

Il Sole 24 ore ha ricostruito che la gestione di 27 tratte autostradali ha generato per Autostrade per l’Italia ricavi da pedaggio per 43,7 miliardi tra il 2001 e il 2017.

Quei 43 miliardi e rotti li abbiamo pagati noi, tutti noi transitando ai caselli. 

Ha senso che la cifra stanziata per ogni famiglia sia così vergognosamente modesta rispetto alla montagna di soldi guadagnata da Autostrade in questi anni?

LNS

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