News01 settembre 2018 13:02

Ponte crollato: governo a mazzate, Toti vuole di più

Nazionalizzazioni sì o no? Sul Fatto di oggi, questo scrive l'ex presidente della Corte costituzionale Paolo Maddalena: “Se l’Italia si riprendesse quanto ha INCOSTITUZIONALMENTE ceduto a privati, disporrebbe delle somme necessarie per il buon funzionamento dei beni e dei servizi in questione”

Ponte crollato: governo a mazzate, Toti vuole di più

“Come nota Settis (Salvatore Settis, già direttore della Normale di Pisa, in un intervento apparso sul Fatto del 25 agosto 2018, dal titolo “Impariamo da Genova a salvaguardare l’Italia”, ndr), occorrono i controlli, ma una cosa sono i controlli che lo Stato può esercitare su una società privata concessionaria, e altra cosa sono i controlli di diritto pubblico che lo Stato può esercitare sui manager o i funzionari pubblici. Insomma, dopo le esperienze fallimentari delle privatizzazioni, l’imperativo da seguire è: nazionalizzare, ovviamente non tutto, come osserva Settis, ma assolutamente le imprese strategiche e riconquistare così una parte importante dell’attivo del bilancio. Solo così potremo salvare l’Italia”.

Frasi forti, che trovano il nostro pieno consenso.

Nel Governo gialloverde però le cose non appaiono - purtroppo - così semplici: mentre il Movimento 5 Stelle spinge per la revoca alle concessioni, ci pensa Giorgetti, piazzato dalla Lega a far la guardia del corpo dell'evanescente Conte, a buttare acqua sul fuoco in veste di pompiere inneggiando alla cautela.

Stessa storia per Toti: il governatore, ormai si sa, sul crollo del viadotto Morandi si sta giocando tutto e non ci pensa neppure ad accontentarsi di essere commissario per l'emergenza.

Lui lotta per il posto di commissario alla ricostruzione. Anche su questo è guerra fredda: la Lega, pare, ha già dato il via libera, ma i 5 Stelle storcono il naso.

Toglierlo di mezzo però sarà molto dura. Non più tardi di stamattina il governatore ha comunicato sulla sua pagina facebook che sono già 85 le case assegnate alle famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie dopo il crollo del ponte Morandi, e che i lavori per sgomberare il Polcevera dalle macerie proseguono senza sosta: dei 5 mila di partenza restano ancora da smaltire solo 800 metri cubi di materiale. 

Son cose che si notano.

Come non passa inosservato il silenzio sull'allarme amianto lanciato dai Vigli del Fuoco, lanciato un paio di giorni fa sui giornali e prontamente scomparso.

Speriamo che sia stato rimosso solo dai media, e non dalle istituzioni.

G.S.

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