03 settembre 2018 18:56

Autostrade: si gioca a palle avvelenate

Il direttore del Tronco genovese Marigliani non ci sta a prendersi tutte le colpe, e prova a scaricare a sua volta il barile sostenendo di non aver mai avuto a che fare con il progetto, mai visto lo studio del Politecnico di Milano e mai ricevuto segnalazioni di pericolo dai tecnici di SPEA, l'azienda che si occupa della sorveglianza. Nel frattempo Autostrade si secca perché quegli impiccioni di giornalisti sono andati a cercarsi i documenti di Morandi, specie la relazione del 1981 sulla quale ha messo le mani la Procura e che pare tintinnasse di campanelli d'allarme

Autostrade: si gioca a palle avvelenate

Dopo il comunicato di Autostrade, che per levarsi dagl'impicci pareva pronta a lapidare il povero Marigliani sulla pubblica piazza per non aver bloccato il traffico sul ponte maledetto (http://www.lanuovasavona.it/2018/09/03/leggi-notizia/argomenti/news-1/articolo/autostrade-la-solitudine-di-un-direttore-di-tronco.html), il direttore del Tronco genovese tenta di difendersi, e lancia la palla avvelenata ai tecnici di SPEA: «Posso intervenire sul traffico in situazioni di urgenza. Ma sul ponte Morandi non c’è mai stata una situazione d’urgenza, mai un campanello d’allarme, mai una segnalazione di pericolo dai tecnici della SPEA che si occupano per noi della sorveglianza né da altri, come chi ha fatto il progetto di retrofitting». Non solo: Marigliani dichiara di non aver mai avuto «a che fare con il progetto, non ho mai visto lo studio del Politecnico e nemmeno quello del Cesi».

'Ndiamo bene.

Attendiamo di sapere, a questo punto, con chi se la prenderà SPEA.

Autostrade appare in affanno anche per l'ormai celebre relazione diell'ingegner Morandi, che del ponte sul Polcevera ha firmato il progetto ma non era tranquillo, e lo scriveva.

Nessun tocchi la relazione di Morandi, scrive Autostrade: che tra l'altro è pure nostra.

Ecco il comunicato apparso oggi sul sito della concessionaria: “In relazione alle indiscrezioni riportate stamattina da alcuni organi di stampa in merito al progetto originario del 1967 e alla relazione del 1981 dell'ing. Morandi, Autostrade per l'Italia chiarisce che si tratta di documenti considerati datati, in quanto superati dagli importanti interventi di modifica strutturale e dalle attività di manutenzione realizzate sul ponte negli anni Ottanta e Novanta.

Il progettista di SPEA, infatti, ha ricavato dal progetto originario gli elementi occorrenti allo svolgimento dell'incarico affidatogli da Autostrade per l'Italia, approfondendoli con analisi di dettaglio tutte confluite nel progetto di interventi sul viadotto approvato dal Ministero l'11 giugno 2018.

E' opportuno aggiungere, inoltre, che i documenti di Morandi fanno parte del patrimonio aziendale.”

Ma i patrimoni si possono anche sequestrare.

I nuovi “comunicatori” devono esser tanti e ben pagati ma noi, nel nostro piccolo, non li assumeremmo neppure per la gestione di una crisi di condominio.

Con 43 morti su quel ponte, i loro comunicati piccati non fanno buona impressione.

Ma forse questo ad Autostrade non interessa proprio.

LNS

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