Poi, forse la svolta più importante, c'è una lista di nomi, depositata in Procura dalla Guardia di Finanza: i 13 nomi di chi, da almeno tre anni, conosceva le criticità del ponte. Starà ora alla Magistratura valutare le eventuali responsabilità, dirette o omissive, dei big Cerchiai e Castellucci (rispettivamente presidente e amministratore delegato di Autostrade) e degli altri: per Autostrade, nella lista compaiono i nomi di Donferri Mitelli, Berti e Marigliani.
Poi ci sono tre manager di SPEA, la società che si occupa della sorveglianza per conto di Autostrade, e diversi funzionari pubblici, tra cui ovviamente il Provveditore alle opere pubbliche di Liguria e Piemonte Roberto Ferrazza, dapprima inserito nella commissione d'inchiesta ministeriale e poi revocato in tutta fretta da Toninelli.
Nel frattempo, i danni economici provocati dal crollo del viadotto si allargano a macchia d'olio e non risparmiano nessuno: grida di allarme risuonano in ogni dove, dal porto alle aziende (specie quelle piccole) alle quali è interdetto l'accesso fino ad arrivare al gigante di Coop Liguria, che teme per i ritardi dei suoi camion.