Mezza politica09 settembre 2018 18:36

Le terga di Toti e il convitato di pietra

Toti contro tutti: sullo spinoso argomento della ricostruzione del viadotto sul Polcevera il governatore rischia la poltrona di commissario, e lo sa. Un rischio che non può permettersi, visto che evidentemente punta alla futura leadership di un centrodestra alternativo al salvinismo spinto. Toti in questi giorni appare quasi costretto ad appoggiare Autostrade, ma una cosa è certa: difendere Castellucci & co. in questo momento non porta molti consensi

Le terga di Toti e il convitato di pietra

I Cinquestelle l'han capito bene, e non perdono occasione per attaccare la concessionaria: «Autostrade avrà un’altra brutta sorpresa nei prossimi giorni. Io non faccio ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare. Per quanto ci riguarda, lo deve fare un’azienda di Stato come Fincantieri», dichiara Di Maio da Bari.

Anche ieri il vicepremier aveva assicurato davanti alle telecamere che non farà mai ricostruire il ponte “da chi lo ha fatto crollare”: è una promessa, dice, ai parenti di una delle vittime del crollo.

Toti replica stizzito: «Più che brutte sorprese per Autostrade vorrei belle sorprese per i cittadini di Genova, per la Liguria e per il sistema di imprese del Nord Ovest che del porto di Genova si servono. Di Maio dia buone notizie ai genovesi. Credo che farebbe meglio il suo lavoro».

Ecco, noi al posto suo diremmo un'altra cosa: signori, io proprio non vorrei al mio tavolo la Società Autostrade, ma devo invitarli per forza. Non vorrei vedere Castellucci che ride sulle macerie della nostra città, ma devo sopportarlo. Autostrade, revoca o no, è costretta per contratto a restituire allo Stato il bene come lo ha trovato, cioè intero. Quindi, ci piaccia o meno, sarà molto difficile escludere la società dei Benetton dalla ricostruzione del ponte. Poi, quando il viadotto sarà di nuovo su e la Liguria non sarà più spezzata in due, sarò il primo a cercare soluzioni per liberarci di loro, dei loro pedaggi e della loro arroganza.

Questo sì sarebbe un comportamento da leader, e non da aspirante erede del Cavaliere imbalsamato.

LNS

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