Cultura25 settembre 2018 18:21

Pertini in coda

Sandro non era senza fede. Sandro aveva fede nelle proprie idee, nelle proprie convinzioni, nello spirito di sacrificio appreso in giovanissima età, quando troppo presto perse il padre e vide la madre tirar su da sola i cinque figli che le erano stati lasciati in vita. Questa la toccante testimonianza di Sandra Isetta, docente all'Università di Genova e figlia di quel Girolamo Isetta che di Sandro Pertini fu il più caro amico, l'avvocato che sempre lo difese correndo molti e gravi rischi

Pertini in coda

L'iniziativa di stamattina nella Sala Rossa del Comune di Savona poteva contare davvero su relatori d'eccezione: insieme alla professoressa Isetta, lo storico Giuseppe Milazzo, che ha presentato un magnifico excursus di immagini e racconti sulla vita e la famiglia di colui che ancora, per tutti noi savonesi, è il “nostro” Presidente.

Assai commoventi le letture di Umberto Voltolina: le lettere che il suo grande cognato gli indirizzava sono un sunto dell'esperienza stessa di Pertini, del suo immenso impegno civile, dell'amore per la patria e per le grandi potenzialità dei giovani, che possono decidere di dedicar la vita agli ideali più alti.

La Sala Rossa era gremita.

Un consiglio però ci sentiamo di offrirlo, per eventuali prossime iniziative: i “saluti istituzionali” facciamoli dopo, lasciamoli per ultimi.

Una platea, specialmente come quella molto giovane degli studenti che eran lì oggi, silenziosi ed educati, ad ascoltare, ha diritto di non arrivare stremata al primo intervento.

Quindi benissimo sindaci, assessori, risindaci e riassessori: ma dopo, per piacere.

Altrimenti succede come oggi: chi ha speso tempo e fatica per preparare una relazione degna dell'evento e del personaggio deve tagliare ferocemente per “stare nei tempi”.


LNS

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