Cultura18 ottobre 2018 07:25

Impegno civile al Nuovofilmstudio

Prima delle proiezioni di questa settimana, Nuovofilmstudio presenta la visione di "Schegge di democrazia", mini-documentario di Mimmo Lombezzi e Mario Molinari sulla distruzione della lapide di Madonna degli Angeli, posta in memoria dei primi Martiri della Resistenza savonese e riposizionata lo scorso 13 ottobre, per non dimenticare

Impegno civile al Nuovofilmstudio

Questo fine settimana la sala propone "Il verdetto" di Richard Eyre, tratto dal romanzo "La ballata di Adam Henry", adattato per lo schermo dal suo stesso autore Ian McEwan e interpretato, con maestria, da Emma Thompson nel ruolo del giudice Fiona Maye.

In programmazione martedì 23 e mercoledì 24 ottobre "Benvenuto in Germania!" di Simon Verhoeven, frizzante e cattivissima commedia sul "buonismo", campione d'incassi al botteghino tedesco.

Sempre martedì martedì 23 e mercoledì 24 ottobre, la nostra sala propone "L'isola dei cani" di Wes Anderson: nuovo film d'animazione in stop motion, dopo l'eccellente "Fantastic Mr. Fox", del regista statunitense; Orso d'argento per la miglior regia al Festival di Berlino 2018.

ven 19 ottobre (18.00 - 21.15)
sab 20 ottobre (17.30 - 20.30 - 22.30)
dom 21 ottobre (15.30 - 17.30 - 20.30 - 22.30)
lun 22 ottobre (15.30 - 18.00 - 20.30)

Il verdetto
(The children act)
di Richard Eyre
con Emma Thompson, Stanley Tucci, Fionn Whitehead
Gran Bretagna 2017, 105'

Fiona Maye è un'importante giudice di Londra che gestisce sapientemente numerosi casi di diritto familiare. Il suo lavoro è tutto e il rapporto con il marito Jack è ormai agli sgoccioli. Mentre affronta le difficoltà del suo privato, Fiona si ritrova a dover seguire il caso di Adam, un brillante ragazzo che rifiuta di sottoporsi alla trasfusione di sangue che potrebbe salvargli la vita. A tre mesi dal suo diciottesimo compleanno, Adam è per la legge ancora un bambino. Fiona gli fa visita in ospedale ma non sa che quel incontro sarà decisivo per entrambi...
Richard Eyre sceglie per il suo ritorno alla regia un soggetto tratto dal romanzo "La ballata di Adam Henry" e adattato per lo schermo dal suo stesso autore - Ian McEwan. Scelta che, da subito, si rivela alquanto azzeccata dal momento che il film mostra una rara eleganza, unita alla capacità di far risaltare le doti di una straordinariamente convincente Emma Thompson. È un'associazione molto semplice quella che mette questo importante e stimato giudice a doversi chiedere quali siano le decisioni più giuste, a doversi interrogare su quanto quel che le accade influenzi la sua idea di giustizia. "Il verdetto" però fa in modo che questo dubbio non sia mai in primo piano, non sia mai dichiarato dal giudice Fiona Maye, ma che viva come il grande non detto di una pellicola che lavora di immagini, recitazione e dialoghi per mettere in secondo piano il dilemma attorno a cui ruotano gli eventi. Tutto il film nasconde il suo vero tema per dargli più forza. Lo sforzo della protagonista è quello di fare la cosa giusta in un caso complicato ma tutto andrà molto più in là del previsto. È su questo labilissimo crinale che il film rimane sapientemente in equilibrio, preoccupandosi in primo luogo degli esseri umani chiamati in ballo, senza fermarsi sulla superficie di slogan o prese di posizione aprioristiche ma provando a scavare nella profondità degli stati d'animo. Ascoltando le ragioni di chiunque, ma soffermandosi - come ovvio - sull'evoluzione dei due personaggi principali, il giudice e il ragazzino. E di come quel verdetto finirà per mutare le convinzioni di entrambi, in ambiti differenti e con ripercussioni impreviste.

Trailer del film:

https://www.youtube.com/watch?<wbr></wbr>v=ACZzCsveLIw

Sito ufficiale:

www.bimfilm.com/schede/<wbr></wbr>ilverdetto/


mar 23 ottobre (15.30 - 21.15)
mer 24 ottobre (18.00)

Benvenuto in Germania!
(Willkommen bei den Hartmanns)
di Simon Verhoeven
con Senta Berger, Heiner Lauterbach, Florian David Fitz
Germania 2016, 116'

Angelika Hartmann è una professoressa in pensione che si annoia da morire. Un giorno, contro il volere di suo marito Richard, decide di ospitare a casa un rifugiato. Così il giovane nigeriano Diallo si trasferisce nella famiglia Hartmann. Ma i pregiudizi e la burocrazia finiscono per stravolgere la vita dei due coniugi, innescano un vortice di diffidenza e sospetti che compromette la stabilità della famiglia. La sopravvivenza del loro matrimonio e le possibilità di integrazione di Diallo sono messe a dura prova...
"Benvenuto in Germania!", campione d'incassi al botteghino tedesco, è una frizzante e cattivissima commedia sul "buonismo" e l'integrazione dei rifugiati. Il regista Simon Verhoeven non vuole però utilizzare il politicamente scorretto come metodo sistematico e furbastro per deridere la questione; al contrario, la sua arma vincente è l'originale ribaltamento di prospettiva. Il film mette in scena vite reali ma con il tono leggero della commedia degli equivoci e non può né vuole offrire serie soluzioni politiche. "Se ho un messaggio personale - dice il regista - è solo la speranza che la famiglia Hartmann, proprio come l'intero paese o forse anche tutto il nostro continente, possa ritrovare la sua pace e la sua solidarietà, nonostante le crisi e i conflitti che caratterizzano la nostra epoca". La spietatezza delle stoccate che Verhoeven rivolge ai suoi conterranei è esilarante: l'insofferenza per il contatto fisico, l'ossessione per lo sport, la paura dell'invecchiamento, l'indipendenza dei giovani (la figlia Sofie, che a 31 anni ha "ancora" le idee confuse sul futuro), il difficile rapporto con i richiedenti asilo accolti da Merkel, il sud europeo, nel film incarnato dall'italiano "imbucato". Spregiudicato e persino feroce nel colpire i punti deboli di un paese con un gran bisogno di autoassoluzione, "Benvenuto in Germania!" dimostra che anche ai tedeschi piace ridere di se stessi. Possibilmente alla condizione che gli altri non lo vengano a sapere.

Trailer del film:

https://www.youtube.com/watch?<wbr></wbr>v=whNiQT2cyiY

Sito ufficiale:

cineama.eu/scheda-15.ht<wbr></wbr>ml


mar 23 ottobre (18.00)
mer 24 ottobre (15.30 - 21.15)

L'isola dei cani
(Isle of dogs)
di Wes Anderson
USA 2018, 101'

Orso d'argento per la miglior regia al Festival di Berlino 2018.

Giappone 2037. Quando a causa di una contagiosa influenza canina, il governo decide di mandare in esilio tutti i cani di Megasaki City in una vasta discarica chiamata Trash Island, il dodicenne Atari Kobayashi ruba un piccolo aeroplano per raggiungere l'isola e ritrovare Spots, il suo cane da guardia. Dopo il brusco atterraggio, viene soccorso da un manipolo di meticci, disposti a tutto pur di sfuggire alla deprimente condizione in cui versano. Con l'aiuto del branco di nuovi amici, Atari inizia un viaggio epico che deciderà il futuro dell'intera città...
Ogni forma espressiva ha bisogno di talenti che la prendano per mano per condurla su vie inusuali e meno battute. Wes Anderson si era cimentato con l'animazione in stop motion già nel 2009, con quel "Fantastic Mr. Fox" che dimostrava quanto bene potesse adattarsi un film animato a riprodurrei vezzi, spirito e creatività del cinema del regista. Pur essendo per stile, impostazione e costruzione un vero film di Anderson, "L'isola dei cani" attinge alla duplice tradizione in cui si inserisce. In primo luogo si mantiene con forza nei canoni dello stop motion, affidandosi a esso ben più di altre produzioni recenti piene di integrazioni in computer grafica. Tutto, o quasi tutto, quello che vediamo su schermo è stato ripreso facendo uso di modelli di varia natura. In secondo luogo sono evidenti i richiami a tanto cinema nipponico, animato e non solo: c'è Hayao Miyazaki, c'è Akira Kurosawa, ci sono in generale suggestioni, tempi e approcci di un mondo visivo e narrativo che Anderson dimostra di saper usare come ispirazione, senza snaturare o deformare l'estetica e la poetica che ha dimostrato di possedere nel corso degli anni. "L'isola dei cani" è il film più politico e allo stesso tempo più creativo del regista statunitense, spinge con decisione sul pedale della creatività, accompagnando l'abbondante dose di fantasia che la storia porta con sé all'usuale ironia dell'autore, che lo rende una visione brillante e piacevole a dispetto della storia che evoca. Un'opera in stop motion in cui a non subire mai uno stop è la fantasia.

Trailer del film:

https://www.youtube.com/watch?<wbr></wbr>v=51jst86Y_L8

Sito ufficiale:

www.20thfox.it/l-isola-<wbr></wbr>dei-cani


com

Ti potrebbero interessare anche: