Crisi Complessa19 ottobre 2018 10:46

Murialdo, dalla cartiera alla terra. La rinascita degli operai-agricoltori della Val Bormida

Il museo "C’era una volta" di Riofreddo a Murialdo, in provincia di Savona, è uno dei centri di documentazione etnografica più interessanti del nord Italia e meriterebbe una visita solo per l’odore di legno, di vino, di olio e farina, che emana dai suoi oggetti

Murialdo, dalla cartiera alla terra. La rinascita degli operai-agricoltori della Val Bormida

Nato dalla passione degli abitanti di Murialdo per la loro storia, il “museo spontaneo” raccoglie attrezzi di ogni tipo: dalle lampade ad acetilene che illuminavano il lavoro nella miniera di grafite, alle zangole per fare il burro. Alcuni arnesi, come le “ressie”, le seghe da boscaiolo o i “graffi” e i ramponi per salire sugli alberi, raccontano un passato basato sulla fatica, ma anche su un rapporto diretto con la naturache, oggi, in qualche modo, rinasce proprio dalla sconfitta dell’industria, rendendo questa valle un posto unico per chi ami la campagna.

“È un lavoro pesante e pericoloso fare il taglialegna – dice Riccardo Righello che ha 45 anni e due figli di 9 e 12 anni – sei solo nei boschi con la motosega e bisogna avere esperienza. Io, per fortuna, ho imparato da mio suocero, ma ho dovuto inventarmi un mercato e affrontare i costi dell’attrezzatura”. Sei anni fa, Riccardo era uno dei 50 dipendenti della cartiera di Murialdo che, fallita nel 2012, oggi è una carcassa di cemento assediata dai rovi. Dopo averci lavorato per 20 anni, Riccardo, ha dovuto reinventarsi un lavoro e insieme ad altri ex-operai ha scelto di tornare alla terra o meglio ai boschi

“Dopo la chiusura della cartiera di Murialdo ho lavorato un anno a quella di Ferrania – racconta – Mi hanno assunto, ma mi son trovato male. Così me ne sono andato e ho iniziato questo lavoro. Faccio legna da ardere e pali di castagno per sostenere le reti antigrandine dei frutteti e li vendo soprattutto in Piemonte“. Gli chiedo se gli manchi il lavoro di fabbrica “Certo – risponde – ti dava una tranquillità. Qui, quando il cliente ordina il prodotto, devi farlo con qualunque tempo: caldo, freddo o pioggia, ma non tornerei indietro. Gli ultimi 10 anni alla cartiera, sono stati durissimi. Poca sicurezza. Dal tetto ci pioveva in testa. Era un disastro”.

Leggi tutto a questo link: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/19/murialdo-dalla-cartiera-alla-terra-la-rinascita-degli-operai-agricoltori-della-valbormida/4697964/ 

Mimmo Lombezzi per Il Fatto Quotidiano

Ti potrebbero interessare anche: