News24 ottobre 2018 07:52

The day after: il solito mozzicone

Un mozzicone di sigaretta. Un pannello solare surriscaldato. La celebre autocombustione. Tante le ipotesi che si affastellano sull'incendio che ieri, nel giro di un paio d'ore, ha distrutto la sede dell'Autorità portuale di Savona, ma nessuna che stia in piedi

The day after: il solito mozzicone

I dipendenti sembrano concordi nell'affermare che il rogo si sia originato all'esterno dell'edificio: ma dalla documentazione video che abbiamo a disposizione sembra che le fiamme siano partite invece dall'interno del terzo piano.

Un Ingegnere che di sicurezza si occupa quotidianamente per lavoro ci conferma che in generale le celle dei pannelli solari sono di silicio, e i supporti di materiale vetroso ed inerte. Possibile dunque che prendano fuoco con tale facilità?

Quanto alla sigaretta, che un palazzo con un anno di vita, costato milioni di euro e dotato, si suppone, di tutte le certificazioni immaginabili, prenda fuoco come un cerino a causa di un mozzicone sembra davvero incredibile.

Osservate bene questo video: a bruciare vigorosamente pare esser la parte posteriore dei pannelli di copertura, che quantomeno dovrebbero essere in materiale ignifugo.

Osservate bene con quale velocità le fiamme si propagano verso il basso devastando le strutture, in un tempo talmente breve che pare incompatibile con qualunque certificato antincendio oltre che con la fisica.

Peccato per tutti quei favolosi documenti sulla piattaforma Maersk e su molte altre faccende andati in fumo.

E poi la grande domanda: per quanto adesso resterà lì?

La vignetta di Mimmo Lombezzi:

LNS

Ti potrebbero interessare anche: