Sì, perché Marcello Bruzzese, il 51enne calabrese - fratello di un collaboratore di giustizia - ammazzato ieri con venti colpi di pistola nella città marchigiana non era lì per caso, ma era sotto la protezione dello Stato.
Le polemiche sulla colazione dei campioni paradossalmente rischiano di mettere ai margini la vera domanda che tutti dovremmo porci: com'è potuto accadere? È così facile ammazzare un uomo inserito nel programma speciale di tutela dei collaboratori di giustizia del Ministero degli Interni?
Purtroppo la sottovalutazione della 'ndrangheta da parte di Salvini si profilava già ben chiara dalle deliranti dichiarazioni apparse sui giornali nei giorni scorsi (“Possono tener duro ancora qualche mese o qualche anno, ma mafia, camorra e 'ndrangheta saranno cancellate dalla faccia di questo splendido Paese, ce la metteremo tutta").
Roba che fa il paio solo col più celebre “abbiamo abolito la povertà” del compagno di governo.
Il suo collega Scajola dovette dimettersi per una parola. Chissà cosa succederà per un panino.