Mezza politica26 dicembre 2018 15:36

Il panino, la 'ndrangheta e il protetto ammazzato

Prima il selfie pubblicitario con la Nutella, ché da vicepremier a influencer il passo è breve. Poi il tentativo di riguadagnar terreno col trito plauso ai Vigili del Fuoco al lavoro tra le macerie del terremoto a Catania. Infine la sofferta decisione di partecipare, domani, all’incontro del Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza convocato dal Prefetto di Pesaro

Il panino, la 'ndrangheta e il protetto ammazzato

Sì, perché Marcello Bruzzese, il 51enne calabrese - fratello di un collaboratore di giustizia - ammazzato ieri con venti colpi di pistola nella città marchigiana non era lì per caso, ma era sotto la protezione dello Stato.

Le polemiche sulla colazione dei campioni paradossalmente rischiano di mettere ai margini la vera domanda che tutti dovremmo porci: com'è potuto accadere? È così facile ammazzare un uomo inserito nel programma speciale di tutela dei collaboratori di giustizia del Ministero degli Interni?

Purtroppo la sottovalutazione della 'ndrangheta da parte di Salvini si profilava già ben chiara dalle deliranti dichiarazioni apparse sui giornali nei giorni scorsi (“Possono tener duro ancora qualche mese o qualche anno, ma mafia, camorra e 'ndrangheta saranno cancellate dalla faccia di questo splendido Paese, ce la metteremo tutta").

Roba che fa il paio solo col più celebre “abbiamo abolito la povertà” del compagno di governo.

Il suo collega Scajola dovette dimettersi per una parola. Chissà cosa succederà per un panino.


LNS

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