A Torino persino l’arancione dei vestitini fru fru vira verso il grigio dello sfondo. Il grigio del cemento e di interessi quantomai opachi dietro al “comitato” Si Tav. Si Tav per il Terzo Valico fu sinonimo di ‘ndrangheta, che sosteneva il comitato per assicurar lavoro alle sue imprese infiltrate nei cantieri.
Chissà nella ridente Torino.
Lì la feccia dei Reali è scappata di notte come un manipolo di topi, esiliati per sempre da una Repubblica che stava per scrivere la sua meravigliosa Costituzione. Ma la mentalità suddita è rimasta quella. Suddita a chi porta soldi, non importa come.
I confini di Bardonecchia e la massiccia immigrazione negli anni del boom hanno favorito il radicarsi di raggruppamenti ‘ndranghetusi che trovano nel movimento terra e nelle costruzioni alcuni tra i pochi canali di nutrimento e riciclaggio paralegali.
Neppure la Juventus si salverebbe. E le strane oscillazioni borsistiche in controfase di quest’inizio d’anno portano con sé fetori lontani.
Torino culla di Sip - Telecom, quella che gonfiava le bollette telefoniche degli italiani, che intentò una causa per 5 miliardi di danni contro Striscia la Notizia e la perse clamorosamente.
Torino culla di De Benedetti, che tanto bene fece a questo povero Paese.
Torino culla della Fiat, che tutto ciò che acquisiva, appassiva. Come l’Alfa Romeo. Che sempre privatizzò gli utili nazionalizzando le perdite. E l’Italia giù, a leccare il culo e a pagare. E questi col beccuccio aperto ad aspettar carriolate di miliardi dallo Stato.
Ora dall’Europa; per un opera inutile, costosa, dannosa.
Anche perchè là sotto c'è uranio (https://www.researchgate.net/publication/293649338_Presenza_di_materiali_pericolosi_uranio_e_radon) e amianto, che persino affiora https://www.socgeol.it/files/download/workshop/01%20VS%20(5-8).pdf
Ma tutto ciò alle grigie madamine non importa. Eccole tutte insieme, col beccuccio aperto, chinarsi a profitti sperati e/o presunti, come una volta al Re. Ad aspettare sempre; ad aspettare ancora.
LNS
