Mezza politica16 gennaio 2019 18:27

"Una giornata che difficilmente dimenticheremo!"

Così titolava il ministro Bonafede l'imbarazzante videospot, con tanto di musica in sottofondo, sull'arrivo in Italia del latitante Cesare Battisti. Che, lo ricordiamo, non è lo stesso a cui i Komunisti hanno dedicato una via in molte delle nostre città. Quello delle vie era un patriota trentino, che se vedesse certi post oggi su facebook certamente griderebbe vendetta

"Una giornata che difficilmente dimenticheremo!"

Il titolare della Giustizia comunque è stato profetico: quella giornata rischia davvero di non dimenticarla più.
Il sindacato degli avvocati penalisti ha infatti annunciato che presenterà un esposto in Procura, affinché sia verificato se il video postato sulla pagina facebook del ministro violi "il divieto di pubblicazione dell'immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica", ricordando che si devono adottare "le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità".
Non solo: le immagini rivelano l'identità di un agente che, accorgendosi dell'inquadratura, si copre il volto con la sciarpa, per cui qualcuno ipotizza che si trattasse di un agente sotto copertura.
Nel frattempo il Garante nazionale dei detenuti dichiara di confidare, "sulla base della più volte affermata volontà del ministro della Giustizia del pieno rispetto della dignità di ogni persona, che si provvederà a rimuovere tale video", e ricorda che "epiteti, frasi e immagini che puntano ad acquisire consenso attraverso il ricorso a un linguaggio del tutto estraneo a quello del costituente, finiscono per consolidare una cultura di disgregazione sociale e di tensione di cui il Paese non ha certamente bisogno”.



LNS

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