Il capo dei deputati di Salvini, che pure ha firmato il celebre patto, di cui un punto fondante era una rivisitazione del progetto TAV Torino-Lione, appena letta l'analisi costi-benefici dichiara che non è Vangelo e che la linea ferroviaria deve comunque essere terminata.
Al nostro sguardo di profani pare che questo logori e/o invalidi del tutto il patto su cui si fonda il Governo, e di conseguenza il Governo stesso.
Solo due sono le possibili spiegazioni del fatto che le opposizioni non rilevino questo pachidermico fatto politico:
non se ne sono accorte
portare a termine il TAV è più importante, per loro, che attaccare il Governo su un punto fondamentale, oggi completamente scoperto.