Contromano19 marzo 2019 08:18

TP a tutto gas: vicini alla gente, vicini ai polmoni

Ma guarda un po’: alla vigilia dell’ennesima udienza del processo a Tirreno Power che vede sul banco degli imputati i migliori vertici dell’azienda, Affari & Finanza - l’inserto di Repubblica gruppo De Benedetti fu Sorgenia - pubblica una minuscola classifica - supercazzola, elaborata in Germania con algoritmi e intelligenza artificiale, che vede il secondo posto del podio virtuale nel settore acqua-luce-gas occupato nientemeno che dalla nostra TP.

TP a tutto gas: vicini alla gente, vicini ai polmoni

Che si affretta a sua volta a pubblicarlo. Vantandosi di esser vicina alle comunità che vivono nei pressi dei loro benefici impianti.

Sarà buona la reputazione online. Quella offline non più di tanto, dopo che il ciclone della Procura della Repubblica di Savona ha portato al rinvio a giudizio una mezza camionetta di managers and ex. Molti politici e funzionari si sono salvati. Forse troppi.

C’è chi non si è salvato invece. E certo non c’è nesso causa - effetto con gli ossidi di azoto a 180 milligrammi al metro cubo.

Ma ora che gli impianti termoelettrici a carbone sono stati sequestrati e chiusi (un dettaglio, per la reputazione online) i limiti per l’attuale centrale di Vado da 800 Megawatt 800 a gas, badaben naturale, sono a 40 mg / mq. Mai sforati, secondo TP.

E’ un vero peccato constatare che le emissioni massiche di una centrale analoga ammontino per difetto a 2000 tonnellate 2000 di ossidi di azoto, emessi nella nostra aria in un anno medio.

Duemila.

E poi milleduecento tonnellate di monossido di carbonio, 22 tonnellate di formaldeide, 48 di particolato.

E 2.000.000 di tonnellate di anidride carbonica. Due milioni.

Certo, Tirreno Power è in alto in classifica anche perché sui giornali è stata molto nominata. Ma nominata COME? Gli algoritmi non se lo chiedono.

L’azienda risulterebbe esser vicina alle comunità locali secondo gli alambicchi dell’intelligenza artificiale. Gli ossidi di azoto nei polmoni, ancora di più.

Per approfondimenti: https://www.isof.cnr.it/sites/default/files/users/armaroli/chimind_2003a.pdf

La relazione conclude così:

"Conclusioni: I risultati dell’istruttoria a tre stadi qui riportata concorrono uni-vocamente a dimostrare che le centrali termoelettriche a ciclocombinato alimentate a gas naturale sono una sorgente tutt’altro che trascurabile d’inquinamento atmosferico. Gli inquinantiprincipali sono ossidi di azoto [25], monossido di carbonio, polveri fini, sostanze organiche volatili ed ossidi di zolfo.

In Italia ed in Europa sembra prevalere una certa sottovalutazione del problema come testimoniato dal fatto che a) non si prevedono sistemi di abbattimento per tutti gli inquinanti, come accade in Usa; b) si considera irrilevante l’emissione di PM10[4-6].

È certamente vero che la riconversione di vecchie centrali a carbone o ad olio combustibile in impianti Ngcc può produrreun’apprezzabile riduzione dell’inquinamento atmosferico e dell’impatto serra.

Tuttavia, quando si tratti di nuovi im-pianti, occorre ponderare con molta attenzione la loro localizzazione. Riteniamo che l’autorizzazione alla costruzione di nuovi impianti Ngcc, che tra gli altri producono alcune centinaia di tonnellate/anno di polveri fini PM10, non potrà esseredisgiunta da iniziative compensative adeguate in modo da nonpeggiorare la qualità dell’aria nelle regioni interessate.

Se nel nostro Paese venisse adottata una normativa rigorosa come quella californiana, data l’elevata densità di popolazione e le caratteristiche orografiche e meteorologiche di alcune aree specifiche (per esempio Pianura Padana), l’autorizzazione potrebbe essere data solo se la qualità complessiva dell’aria migliorasse (offeset packages con rapporti superiori ad 1:1).

Per quanto riguarda i gas serra va rilevato che solo politiche di forte incentivazione all’uso delle fonti rinnovabili [27], in linea con quanto accade in altri paesi europei [28], possono ridurne stabilmente la produzione.

Queste sono le sfide che le autorità legislative italiane sono chiamate a raccogliere, se vorranno garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici senza trascurare possibili, gravi implicazioni per la salute dei cittadini e il futuro climatico del pianeta."

 

LNS

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