News19 aprile 2019 14:17

Signor Prefetto, venga in fiaccolata con noi

La Sinistra: la decisione del Prefetto di interdire il passaggio della fiaccolata di Villapiana in via San Lorenzo è grave e inaccettabile

Signor Prefetto, venga in fiaccolata con noi

Nonostante i ripetuti appelli dell’ANPI, della CGIL e di altre autorevoli associazioni, nonché mille e più firme di cittadini/e raccolte in poco tempo e consegnate in Prefettura, ci ritroviamo oggi a non poter attraversare un percorso storico e significativo della Resistenza savonese, dove i partigiani transitarono la sera del 24 aprile 1945 completando la liberazione della città. Da quella data, tutti gli anni lo spezzone di fiaccolata di Villapiana ha ripercorso quella via. Da oltre settant’anni. Fino ad oggi.

Un gruppetto di “fascisti del terzo millennio” tiene in ostaggio un quartiere, un’intera città. L’apertura della loro sede ha creato problemi a Villapiana fin dall’inizio. Mentre in tutta Italia si aprono inchieste della magistratura contro Casapound, da Bari a Genova passando per Ostia, non si è avuto il coraggio di sciogliere tempo fa questa organizzazione, ed ora la sua presenza in Villapiana crea problemi nella nostra città, il tutto con l’avvallo silenzioso del Prefetto Cananà.

A giustificare la scelta dell’interdizione sono arrivate “analisi” sulla sicurezza da garantire ai cittadini, le paure di potenziali infiltrazioni (di fascisti, naturalmente) atte a seminare il caos e il conseguente intervento delle forze dell’ordine. Tesi, soprattutto la prima, che respingiamo fermamente.

Quando a metà degli anni ‘70 Savona veniva scossa dalle bombe dei fascisti (con tanto di vittima), i cortei di protesta passavano regolarmente sotto la sede dell’MSI, braccio politico dei terroristi neri, senza che mai si registrassero problemi di alcuna natura. 

Perché la città ha radici democratiche profonde ed è capace di cacciare i fascisti politicamente, non con la violenza.

Il prefetto ha prima rimesso, in maniera pilatesca, la decisione da prendere alla Commissione Vigilanza Ordine pubblico, per poi decidere ufficialmente che “la sicurezza viene prima di tutto”. 

La sicurezza di chi? Delle migliaia di cittadini antifascisti o del gruppetto di neofascisti che si nasconde nella sede di Via San Lorenzo?

Il Prefetto poteva scegliere di lasciar passare la fiaccolata come da tradizione, assicurandosi anche la nostra totale collaborazione affinché tutto si svolgesse senza nessun problema, e garantendo così l’ordine pubblico.

Invece ha scelto di aumentare la tensione nel quartiere e nella città. E se un giorno Casapound aprisse la sede in Piazza Sisto cosa farebbe la Prefettura? Vieterebbe il transito e le manifestazioni anche lì?

Una decisione incredibile e pavida. Una decisione che offende la Storia di Savona, della Resistenza e della Costituzione Italiana nata dalla stagione di una mobilitazione di popolo che fondò l'antifascismo come principio morale delle nuove istituzioni.
Un patto costituzionale che viene infranto da rappresentanti dello Stato non all’altezza del loro compito, i quali dimostrano di essere deboli di fronte a questa situazione, e che con la loro scelta mancano di rispetto verso le ragioni fondanti della nostra Repubblica e verso quell’arco costituzionale che ha scritto la Carta escludendo i fascisti!
Tutto ciò in nome di una preservazione della sicurezza pubblica che proprio Casapound mette a repentaglio in tante parti d’Italia con il suo “amor di Patria”. 
Il cedimento delle istituzioni a questa pregiudiziale difensiva di un gruppo neofascista è irripetibile, oltre che ingiustificabile, e per questo chiediamo che il Primo Maggio tutti i cittadini, i lavoratori e le lavoratrici possano passare per lo storico percorso in Villapiana!

Ci rivolgiamo a lei Signor Prefetto. Direttamente, in prima persona: se ha davvero a cuore l’ordine pubblico, non attenda l’arrivo in Piazza Martiri delle fiaccolate, parta con noi dalla Società XXIV Aprile in Villapiana. Partecipi ad un percorso veramente storico. Lo faccia per Savona, per la Repubblica, per la democrazia.
Lo faccia da antifascista quale certamente è.


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