Costantino Saporito, segretario nazionale della USB VVF, scrive: “è inaccettabile assistere ad una cosa del genere.
Vedere che i Vigili del fuoco sono usati per rimuovere uno striscione che non determina nessun pericolo per la pubblica incolumità non ha giustificazione.
A Bergamo le unità di soccorso sono ormai ridotte all'osso come nel resto del Paese; per poi assistere ad una scena paradossale.
Ci chiediamo se un vigile fosse caduto, visto che siamo gli unici senza copertura INAIL, cosa sarebbe successo: al danno si sovrapponeva la beffa".
In effetti ci si chiede quale presunto pericolo all'incolumità di persone o cose abbia motivato l’ordine di rimozione, arrivato, si mormora, “da molto in alto”, distogliendo una squadra di Vigili del Fuoco da altri eventuali interventi.
Qualcuno ancora negherà che la libertà di espressione e il diritto di critica, in Italia, sono a rischio?
Alla faccia della Costituzione, e dell’Articolo 21.