News24 maggio 2019 06:44

Essere antifascisti non è reato, essere giornalisti lo stesso

Due dita rotte, due costole fratturate, un trauma cranico, le impronte dei manganelli e degli anfibi sul corpo: ieri, a Genova, il cronista Stefano Origone è stato ripetutamente colpito con manganellate e calci anche quando era a terra e ha urlato “sono un giornalista”

Essere antifascisti non è reato, essere giornalisti lo stesso

Una piazza concessa ai neofascisti di Casa Pound e decine di poliziotti in tenuta antisommossa comandati a rendere impermeabile una “zona nera” nel cuore di Genova, città medaglia d’oro della Resistenza. E come già accaduto nelle tragiche giornate del G8 la gestione dell’ordine pubblico sfugge di mano. Un giornalista di Repubblica, Stefano Origone è investito da un drappello di poliziotti. Origone – come lui stesso ha raccontato – è stato ripetutamente colpito con manganellate e calci anche quando era a terra e ha urlato “sono un giornalista”: un atto violento inqualificabile.

Nel manifestare solidarietà e vicinanza al collega Origone e a tutti i cronisti come sempre impegnati ad assolvere al dovere di raccogliere notizie per informare l’opinione pubblica, l’Associazione ligure dei giornalisti, il Gruppo Cronisti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana chiedono siano accertate le dinamiche e sanzionati i responsabili anche di coloro tra i cosiddetti antagonisti che avrebbero minacciato troupe della Rai e di Primo Canale.

Federazione Nazionale Stampa Italiana
Associazione Ligure dei giornalisti
Gruppo Cronisti Liguria
Ordine dei Giornalisti della Liguria

com

Ti potrebbero interessare anche: