Mezza politica22 giugno 2019 06:59

Flat Tax, chi ci guadagna davvero?

Gianni Pastorino: le espressioni in inglese che nascondono la trappola. Prende ai poveri e non toglie ai ricchi

Flat Tax, chi ci guadagna davvero?

«La tanto decantata Flat Tax, bandiera di Salvini e della Lega, è la classica formula di Robin Hood al contrario: prendere ai poveri per dare, o non togliere, ai ricchi. Facciamo un po’ di chiarezza ed entriamo nel dettaglio del meccanismo: i maggiori risparmi nell’applicazione della Flat Tax li otterranno soprattutto i redditi più elevati, mentre per chi si trova al di sotto dei 18.000 Euro annui potrebbe essere decisamente più conveniente restare nel vecchio sistema». 

Lo dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino commentando le proiezioni diffuse dalla CGIL sulla riforma fiscale voluta dal governo giallo-verde. «Le simulazioni della CGIL sono decisamente attendibili. Ci dicono che una lavoratrice o un lavoratore che oggi ha un reddito di 18.000 Euro, e che oggi paga 1870 Euro di Irpef, con la Flat Tax andrebbe a pagare 2100 Euro. Quindi 230 Euro in più all’anno.

Al contrario, una lavoratrice o un lavoratore con reddito pari a 50.000 Euro annui, che oggi paga 15.000 Euro di Irpef, con la Flat Tax ne verrebbe a pagare meno della metà, con un risparmio di 8100 Euro – spiega Pastorino -. Risulterebbero dimezzate anche le imposte per chi ha un reddito pari a 110.000 Euro, che oggi paga 40.450 Euro di Irpef; perché con la Flat Tax ne sborserebbe soltanto 21.500, con un risparmio di quasi 19.000 Euro».

«Oltre questi dati, veramente preoccupanti, emerge un ulteriore limite in questo scenario proposto dal Governo: la possibile incostituzionalità. Perché verrebbe meno il principio di progressività fiscale, che è stato sempre un elemento cardine del nostro sistema – sottolinea Pastorino -.

Per una regione come la Liguria, che sicuramente vive i connotati della crisi molto più di altri territori del nord, significa incidere sui redditi medio-bassi, quelli più diffusi, aumentando evidentemente le difficoltà ad arrivare a fine mese».

«L’obiettivo della Lega è tutto l’opposto di quanto annunciato in campagna elettorale. Le classi popolari finiranno per essere penalizzate da questo sistema, su cui emergono pesanti dubbi anche riguardo alla copertura economica che rischia di essere realizzata con pesanti tagli al sociale e all’istruzione – conclude Pastorino -. Dietro la politica della paura, in realtà la Lega nasconde la tutela dei ceti forti, senza nessuna ricetta economica in grado di aumentare la difesa e la tutela sociale di chi oggi già si trova in difficoltà materiali»

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