«Invece di menare il can per l’aia, perché l’assessore Viale e il suo fido scudiero Ardenti non si calano nel disagio sofferto dalla sanità ligure?
Il giochino del “dividi et impera”, tentato ieri da Viale e Ardenti nei confronti delle sigle sindacali, in realtà non sposta minimamente il problema.
Tutte le organizzazioni sindacali sono ben consapevoli che attualmente nella sanità ligure si stiano vivendo momenti drammatici: carenza di personale, strutture spesso obsolete, scarsi investimenti, attrezzature diagnostiche talvolta inadeguate rispetto alle necessità richieste, aumento delle fughe passive verso altre regioni. E poi il problema rimasto irrisolto delle lunghissime liste d’attesa. Basta sfogliare un qualsiasi quotidiano per avere ogni giorno notizia delle difficoltà in cui versa la sanità ligure: le difficoltà registrate al San Paolo di Savona, a causa del mancato acquisto di strumenti diagnostici e di condizionatori d’aria; le difficoltà dei pronto soccorso del San Martino, del Galliera e di Villa Scassi; la chiusura di reparti per mancanza di personale in più di un ospedale; prolungati tempi di attesa delle prestazioni per il medesimo motivo; problemi di governance in ASL5.
Insomma: cosa pensano il duo Viale-Ardenti? Di nascondere la polvere sotto al tappeto? Oppure si beano delle informazioni ottimistiche passate da qualche loro amico fidato? Se un media ligure facesse un’indagine, avvicinando con garanzia dell’anonimato medici e infermieri del San Martino, del San Paolo e del Sant’Andrea, farebbe emergere un disagio pesantissimo, a fronte del quale solo la disponibilità volontaria di molti operatori sanitari garantisce la continuità assistenziale. Seppur con grandi sacrifici.
Per quanto riguarda i numeri: visto che il duo Viale-Ardenti ritiene arbitrario il computo sulle attuali carenze di organico, stimate in 600 fra infermieri e oss e in 250 medici, ci dica a quanto ammonterebbe davvero tale cifra. Se c’è onestà intellettuale, non potranno che riconoscere in maniera palese che molte strutture siano al lumicino e non più in grado di svolgere neppure l’attività ordinaria.
Fa anche un po’ sorridere il valzer sul numero di assunzioni autorizzate in rapporto alle assunzioni richieste. Tra i dati che il duo Viale-Adenti non ha contestato c’è quello relativo alla perdita di 1300 unità negli anni della giunta Toti. Non abbiamo ricevuto alcuna contestazione su questo dato; come non abbiamo ricevuto risposta esplicita dal commissario straordinario di Alisa Locatelli, in commissione sanità, circa l’incidenza della famigerata Quota 100 sugli organici della sanità in Liguria. Se è vero che si sono persi centinaia e centinaia di posti di lavoro negli ultimi 4 anni, e altri se ne perderanno in futuro a causa dei pensionamenti, la risposta che 871 assunzioni siano già state autorizzare appare ben poca cosa rispetto al disagio vissuto, tanto dall’utenza quanto dalle lavoratrici e dai lavoratori.
In conclusione: invece di continuare a parlare di “ricognizione dei bisogni”, questa giunta dovrebbe aver già colmato le carenze di organico. Ma forse questo obiettivo non è coerente col disegno di smantellamento di settori della sanità pubblica nel nostro territorio». Lo dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino, replicando alle affermazioni di ieri dell’assessore Viale in merito alle carenze di organico denunciate dalla CGIL in conferenza capigruppo.