Una sola domanda: perché piazzarlo lì, a bollire sotto il solleone, in una piazza che tutte le sere è punto di ritrovo, davanti all’ingresso di una banca, quando a dieci metri c’è un corridoio dove stanno tutti gli altri cassonetti per la raccolta differenziata?
Non che sia un angolino delizioso, intendiamoci: ma perlomeno è in ombra.
Che piazzare l’umido a 43 gradi sia un esperimento innovativo per produrre petrolio e liberarsi prima dalle catene del predissesto finanziario?
In questo caso, ci sacrifichiamo alla scienza. Altrimenti, un appello alla clemenza: spostatelo vicino agli altri.
Rispondiamo preventivamente ai consueti “e allora fatelo voi”: nossignori.
Paghiamo una TARI profumatissima, per vivere asfissiati dai miasmi.
Quindi non spostiamo niente, anche perché come minimo verremmo tratti in Questura in manette.
Lo faccia chi deve.