Al Ministero dello Sviluppo Economico si è svolto un tavolo di confronto sulla riforma della disciplina che sostiene gli interventi di reindustrializzazione delle aree di crisi previsti dalla legge n. 181/1989.
All’incontro hanno partecipato Confindustria, Cna, Confartigianato, Confapi, Confcommercio e Confesercenti.
La riforma, dichiarano dal Ministero, dà attuazione a quanto previsto dal Decreto Crescita che ha fornito alcune indicazioni strategiche per rendere più facilmente fruibile e attrattivo lo strumento per le PMI.
In particolare, tra le novità introdotte, è prevista la possibilità di favorire prioritariamente gli investimenti ad alto contenuto tecnologico e con forte impatto occupazionale.
Inoltre, la riforma abbassa la soglia minima di investimento prevista ora dalla legge n. 181/1989, così da consentire una maggiore partecipazione da parte delle PMI che, anche in forma aggregata, potranno presentare progetti unitari per la riconversione e riqualificazione dei territori in crisi.
L'obiettivo è quello di giungere in tempi brevi alla pubblicazione del provvedimento di riforma, in modo tale da poter procedere, già nel mese di settembre, all’apertura di nuovi bandi che possano disporre di uno strumento rinnovato e reso più efficace.