I dati sull’economia crocieristica presentati in aprile dall'agenzia marittima genovese Cemar Agency Network sono riassunti così dal quotidiano InforMare: “Nel 2019 saranno 70 i porti italiani coinvolti nel traffico crocieristico. Proseguirà il primato di Civitavecchia, con 2,6 milioni di passeggeri movimentati (+5,13% rispetto al 2018); seguiranno Venezia con 1,5 milioni (-1,06%) e al terzo posto Genova con 1,3 milioni (+32,79%). Sarà quindi la volta di Napoli con 1,2 milioni (+20,35%) e Livorno con 812mila passeggeri (+3,29%). La classifica dei primi 10 porti italiani si chiude con Savona, Bari, La Spezia, Palermo e Messina.”
Quindi non più secondi: casomai sesti.
Basta guardare i calendari degli accosti per rendersi conto che la crescita è tutta nella fantasia di chi posta: gli arrivi sono stati 225 nel 2016, 185 nel 2017, 196 nel 2018, 164 nel 2019.
Tristemente aggiornati, invece, i dati presentati a giugno da Transport & Environment sui porti più inquinati d’Italia, in cui sfolgoriamo al sesto posto (http://www.lanuovasavona.it/2019/06/05/leggi-notizia/argomenti/salute-veleni/articolo/203-navi-da-crociera-in-europa-inquinano-20-volte-piu-di-tutte-le-automobili.html).
Vedi il caso: sesti anche qui!
Ma questo, certamente, non lo troverete in nessun post delle nutrite pagine facebook dei nostri amministratori.
Amministratori che, tra l’altro, dovrebbero rispondere dal 14 giugno alla raccomandata inviata dal comitato Savona Porto Elettrico e alla quale, a quanto ci consta, non è pervenuto riscontro alcuno: http://www.lanuovasavona.it/2019/06/14/leggi-notizia/argomenti/salute-veleni/articolo/savona-il-porto-sta-diventando-un-problema.html