News24 agosto 2019 15:43

Autonomia, tutti la vogliono. Anche noi?

Toti all’annuale meeting ciellino di Rimini spinge sull’autonomia, sostenendo che la Liguria non può esser assimilata agli standard nazionali. Al di là dei dilemmi costituzionali, ci chiediamo: è una scelta ragionata, quella di puntare sull’autonomia, o dettata dalla propaganda e dalla fretta di accontentare gli amici leghisti? E soprattutto, la Liguria dà più o meno di quello che prende? Perché, se è vero che la nostra regione non può esser assimilata agli standard nazionali, ancor meno sembra poterlo essere a quelli di Lombardia, Veneto ed Emilia

Autonomia, tutti la vogliono. Anche noi?

Giovanni Toti ha partecipato ieri al dibattito su “Le Regioni e l’autonomia differenziata” al Meeting di Rimini, assieme ai governatori della Sicilia Nello Musumeci, dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, della Lombardia Attilio Fontana, e della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.

Riportiamo le sue dichiarazioni:

“Sull’autonomia le Regioni hanno fatto un percorso virtuoso di proposta. Purtroppo è rimasto tutto bloccato. Credo che l'autonomia debba andare avanti: il nostro paese ha bisogno di una profonda riforma istituzionale, che certo non servirebbe solo alle regioni. Se oggi questo è un Paese a diverse velocità non è certo per colpa dell’autonomia, che non c’è mai stata, ma di scelte sbagliate del passato, di un centralismo che tante volte ha sbagliato. Proseguendo con questo modello di centralismo non faremo altro che portare avanti questi vecchi errori”.

“L’autonomia rappresenta una grande occasione per tutti i territori d’Italia, non solo per la Liguria. È necessario ricordare, come è stato giustamente ribadito, che non si tratta in nessun modo di mettere in discussione l’unità nazionale o il principio solidaristico. L’obiettivo è quello di valorizzare gli aspetti migliori e più strategici di ogni angolo d’Italia, ma tenendo conto delle diverse specificità locali. La Liguria ha caratteristiche che la differenziano da ogni altro luogo in Italia: l’autonomia consentirebbe di prendere decisioni e fare investimenti mirati in settori strategici, di avere la possibilità di compiere scelte tarate sulle peculiarità della nostra regione”.

“Penso in particolare – precisa Toti – a tematiche come infrastrutture, autostrada, demanio marittimo. Tra i temi c’è ovviamente la portualità: abbiamo bisogno di poter effettuare scelte che permettano ai nostri porti, che sono i primi del Mediterraneo, di lavorare meglio e correre ed essere competitivi a livello europeo. Inoltre, autonomia vuol dire poter decidere sulle proprie infrastrutture. Se i liguri ritengono utile la Gronda autostradale non può bloccarla un ministro come Toninelli”.

“Oltre a questo, non dobbiamo lasciare indietro il tema sanità: il fatto che la Liguria sia una regione particolarmente anziana e con una conformazione morfologica complessa non può non essere tenuto in considerazione nel compiere scelte per offrire i migliori servizi possibili ai cittadini. La Liguria non può, per sua stessa natura, essere assimilata agli standard nazionali, soprattutto in questo settore”.

LNS

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