Mezza politica26 agosto 2019 11:37

E a tremare stavolta è Di Maio

La notizia della mattinata è che Zingaretti apre a un secondo governo guidato da Giuseppe Conte. Un governo Conte che sarebbe sostenuto da forze parlamentari differenti rispetto al primo. Adesso la prossima mossa spetta al Movimento 5 Stelle: accetterà?

E a tremare stavolta è Di Maio

Se ieri il diktat su Conte poteva apparire, ai malpensanti, un modo per riavvicinarsi a Salvini senza perdere la faccia, con l’apertura del PD le cose cambiano.

I Democratici non hanno mai nascosto che avrebbero preferito Fico, ma gli algoritmi devono aver mostrato che è troppo di sinistra: per cui il presidente della Camera, che comunque non è che abbia lasciato il suo partito quando il Movimento ha votato i decreti sicurezza 1 e 2 - e meno male che non c’è stato tempo per farne altri - ha declinato cortesemente, dicendo che preferisce restar dov’è.

Non è valsa la pena di aspettar mezz’ora per la conferenza stampa di Zingaretti, che alle sei di sera di domenica, con le nuove consultazioni martedì, preannunciava una bella “campagna d’ascolto”. 

Così devono avergli detto che c’è il tempo al massimo per un panino, e lui stamattina prontamente pare aprire all’opzione Conte, e dichiara “troveremo una soluzione”.

Una bella fregatura per Salvini, che ormai per farsi benvolere è ridotto a postare figlia piccola e gelati allo zabaione.

Ora la palla passa ai 5S, ed è una palla avvelenata: gli insulti fioccati per un decennio tra PD e Movimento non ammorbidiscono certo lo zoccolo duro degli elettori grillini, e infatti il Dibba, che è tornato a rappresentarlo, non fa mistero di preferir Salvini.

Di Maio pare incollato a una poltrona che trema. E trema forte.

LNS

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