Mezza politica31 agosto 2019 16:43

Effetto Nando

L’ennesima settimana inspiegabile della politica italiana è stata sigillata stamattina dal sondaggio di Nando Pagnoncelli, apparso sul Corriere, che attribuisce all’ “effetto Conte” l’improvvisa risalita del M5S nel gradimento degli italiani

Effetto Nando

Le trappole di un governo politico tra due acerrimi nemici sono tante e vistose. Il pericolo di un suicidio in massa - stile lemmings - delle uniche due forze più o meno alternative alla Lega di Salvini è reale, specie vista la memoria da pesci rossi di noialtri.
Una memoria che ha permesso al M5S, dato per morto nei sondaggi degli ultimi sei mesi, di risalire fino al secondo gradino del podio, almeno stando a quanto scrive il povero Pagnoncelli sul Corriere di oggi.
Attenzione però: non si tratta di “Effetto Gigi”, ma di “Effetto Conte”.
C’è poco da andarne matti, intendiamoci: il premier in 14 mesi ha firmato tutto quel che il ministrissimo gli ha lanciato sulla scrivania, si è autodenunciato per difenderlo dal processo Diciotti, e il sussulto di dignità che l’ha portato a fare il suo bel discorso di divorzio in Parlamento è avvenuto solo dopo il sonoro schiaffone balneare sganciato dall’impulsivo bevitore di mojitos.
Però il sondaggio mostra che gli italiani, immersi nel turbine di insulti e gare di rutti, cosce e rosari, cubiste e madonne, hanno gradito il comportamento di un signore che non mostra la panza ma l’abito blu, che non brandisce rosari ma tiene in tasca Padre Pio, che non urla ma parla, che non sbava ma ragiona.
Quindi faccia attenzione Giggino: il 24,2%, se anche fosse reale, non è merito suo, ma del giurista foggiano che, sebbene uscito dal cilindro Cinquestelle, ormai è già volato fuori dal nido.
Se adesso, ringalluzzito da una possibile risalita dal baratro, Di Maio crede di poter ripetere il gioco del suo amico al Papeete, rischia di trovarsi con una mano davanti e una dietro.
Detto questo, pare ormai evidente che il Governo non riesce a nascere, e se anche ci riuscisse rischia di implodere nello spazio di un mattino.
Però il primo a implodere, senza Conte, sarà proprio Di Maio.
Con buona pace dei suoi.

LNS

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