Eh sì, perché in Russia non sanno neppure dove sia, Savona.
Non lo sanno, che è il sesto porto più inquinato d’Italia.
Che navi da crociera e traghetti vetusti ammorbano l’aria ogni giorno e ogni notte nel pieno centro della città.
Che il verde pubblico non esiste più.
Che centinaia di TIR entrano ed escon dal porto a tutte le ore, sbuffando fumo diesel e disfacendo gli asfalti cittadini.
E che gli autobus non sono da meno.
In Russia non passano tutti i giorni davanti all’osceno sventramento per la “grande opera” dell’Aurelia Bis, che vedranno - forse - i nostri nipoti.
Qualcuno pare aver già dimenticato la clamorosa figuraccia della scorsa estate, quando i cronisti del Decimonono andavano cercando gl’introvabili documenti dell’indispensabile “certificazione ambientale”, gettando nel panico gli uffici comunali, e le opposizioni attaccavano in massa accusando il Sindaco di aver tradito la fiducia dei cittadini su un argomento importante e delicato come la sostenibilità ambientale.
Noi, no.