Salute & Veleni29 settembre 2019 15:33

Green deal: giganti e pagliuzze

Il prezzo più caro del cambiamento climatico, come conferma l’ultimo report delle Nazioni Unite, lo stanno pagando ghiacci e oceani: a rischio gli stessi sistemi dai quali dipende la nostra esistenza

Green deal: giganti e pagliuzze

“La distruzione del pianeta non è una cosa lontana nel tempo o nello spazio.

La distruzione del pianeta da parte del modo di produzione capitalistico è un fatto concreto e vicinissimo.

Parlo di capitalismo perché la distruzione del pianeta non è data dal nostro stile di vita, ma da un modo di produzione basato sul profitto, sulla ricerca del massimo profitto.

I bisogni sociali non sono innati ma indotti da questo sistema che pur di accumulare profitti inventa bisogni - e ne fa scomparire altri - al fine di poterli soddisfare con merci inutili e dannose.

Il superamento del modo di produzione capitalistico e cioè di un modo di produzione che riconosce solo i bisogni che si possono soddisfare attraverso le merci e riconosce solo le merci che possano dar luogo ad un profitto per chi le produce, è fondamentale per salvare il pianeta.

Per questo serve immediatamente un piano del lavoro verde che sostituisca progressivamente il lavoro privato con lavoro pubblico non finalizzato alla produzione di merci ma alla cura del pianeta e delle persone.

Il ‘900 è stato il secolo della centralità della produzione.

Il 2000 deve essere il millennio della centralità della riproduzione, ambientale e sociale, altrimenti non sarà un millennio ma un inferno, almeno per la specie umana.

Quando con mio figlio Nicolò siamo andati su questo ghiacciaio (la Mer de Glace sul Monte Bianco, ndr)  e lui aveva 11 o 12 anni, ad un certo punto, mentre andavamo verso le Grandes Jorasses, orgogliosissimo ed ispirato mi disse: " Ma ci pensi?, qui, dove stiamo camminando noi, è passato Paul Preuss!". (un alpinista di fine 800 che aveva cominciato ad arrampicare a 10 anni).

Questa identificazione, la percezione di Nicolò che non stava solamente facendo una camminata su del ghiaccio, ma che era dentro una storia, quella dell'alpinismo, delle passioni, della vita e della morte, penso sia una delle cose più importanti per un ragazzo nella sua crescita come persona.

Oggi le passioni le inventa e le vende il mercato, sono prodotti artificiali, non reali.

Difendere il nostro ambiente significa non solo tutelare luoghi fisici conosciuti, la riproducibilità della specie, ma anche difendere luoghi dell'anima.

Difendere i ghiacciai e tanti altri luoghi anche perché altri ragazzi li possano calpestare con la stessa passione gratuita e non comprabile con cui li ha attraversati Nicolò.”

Paolo Ferrero
Partito della Rifondazione Comunista

com

Ti potrebbero interessare anche: