News04 ottobre 2019 11:56

Si sparassero nei

Inizia domenica 6 ottobre la caccia al cinghiale, malgrado gran parte dei boschi della Liguria siano ancora coperti di foglie e la visibilità sia ridottissima e comunque di decine di volte inferiore alla gittata efficace delle micidiali armi a munizione intera dei cacciatori

Si sparassero nei

La Protezione Animali:

"Sebbene la giunta regionale Toti, per bocca dell’assessore competente Mai, affermi di dare la massima importanza alla sicurezza dei cittadini quando si tratta di innocui cinghiali che si avventurano in città – vengono catturati in gabbie e fucilati sul posto – lo stesso criterio precauzionale non viene evidentemente usato per tutelare turisti, escursionisti, gitanti, biker, rocciatori e cercatori di funghi che desiderano frequentare le campagne;  a questi ultimi viene ipocritamente imposto di portare giubbotti ad alta visibilità, mentre per essere (quasi) sicuri dovrebbero indossare corpetti antiproiettile ed elmetti militari.

La Protezione Animali savonese denuncia che, in questa situazione tragica ma non seria, uno sprovveduto amministratore pubblico albenganese chiede ancora più caccia per contrastare i danni arrecati alle coltivazioni da cinghiali e caprioli non sapendo, o fingendo di non sapere, che la loro presenza è dovuta alle insensate liberazioni di cinghiali, caprioli e daini negli anni 80 da parte dei cacciatori, affinché si riproducessero diffusamente – come anni dopo avvenuto - per essere cacciati a piacere; e quindi la caccia non solo non è la soluzione del problema ma – dicono gli scienziati - ne è la causa, soprattutto nella forma della “braccata” praticata da domenica, perché disperde i branchi di cinghiali (che in Liguria si stavano invece riaggregando per difendere meglio i giovani dai lupi) e favorisce la formazione di tanti piccoli gruppi in cui, a differenza del nucleo originale in cui si accoppia e partorisce solo la femmina dominante, riescono a figliare molte più femmine.

Enpa Savona accetta infine scommesse: anche quest’anno non si raggiungerà il contingente di abbattimenti stabilito dalla Regione sulla base dei censimenti della popolazione di cinghiali fatti fare con la partecipazione dei cacciatori; prova che si tratta di conteggi inattendibili o che i cinghiali sono molti meno di quanto si vuol far credere, o ambedue le cose. Saranno comunque autorizzate in tutta la regione 17.913 uccisioni (elevabili a 22.495), di cui 6.048 (elevabili a 7.207) in provincia di Savona."

com

Ti potrebbero interessare anche: