Contromano12 ottobre 2019 15:54

Il mercato dei deliri

Il mercato dell’era Caprioglio verrà ricordato dai posteri come il più grande casino a cielo aperto a memoria di Savona. Non solo per il traffico, i parcheggi e l’insoddisfazione bipartisan di ambulanti e negozianti stanziali, ma per le surreali e incessanti giravolte decisionali dell’amministrazione. Oggi siamo all’orario misto, in base alle stagioni

Il mercato dei deliri

Defenestrata dall’assessorato la povera Romagnoli, spedita a confrontarsi col settore più in crisi di tutti, quello dei furon servizi sociali, la leghista Zunato avrebbe dovuto, secondo i calcoli della giunta, risolvere la spinosa questione del trasferimento forzato del mercato da Piazza del Popolo con piglio deciso e soddisfazione generale.

Dal primo giorno della nuova location “diffusa”, il 9 luglio 2018, si capiva che la viabilità savonese in perenne collasso non avrebbe retto all’urto: e da allora ogni domenica sera i savonesi che abitano in centro iniziano a lanciare anatemi e maledizioni, cercando per l’auto parcheggi alternativi e possibilmente gratuiti.

Ai crocieristi del lunedì, che già da via Gramsci chiedono sconcertati se ci sia stato un grave incidente, gli interpellati rispondono alzando le spalle: no no, c’è il mercato.

Allora quelli, ancor più sconcertati, chiedono ah, e dov’è?

Altra alzata di spalle: un po’ dappertutto, qua e là. Io guardi, non trovo più niente!

Il turista sconfitto rinuncia alla logica razionale e raggiunge i primi banchi, dai quali si dipartono le imprecazioni doppie degli ambulanti, ancora alle prese con vigili urbani armati di centimetro come ottocentesche sartine, e dei negozianti che vedono le proprie vetrine coperte per tutto il giorno dai furgoni.

I savonesi tutti, nel frattempo, continuano a bestemmiare tra un TIR e l’altro. 

Derubricare il tutto alla passione collettiva per il mugugno non serve e non è neppure giusto, se le amministrazioni vengono votate per risolvere i problemi cittadini e non per crearne di nuovi.

L’ultimo colpo di genio è fresco di giornata: ne mettiamo un pezzo nella zona pedonale che sorgerà davanti all’ex ospedale San Paolo, e cambiamo gli orari: lungo d’estate, corto d’inverno. 

Sul vecchio ospedale, essendo appunto zona pedonale, non avrebbe neppure dovuto sorgere un dubbio, ma cambiare un’altra volta gli orari, perdonateci l’ardire, è da pazzi.

Per uscire dal delirio ci pare esista un’unica soluzione: spostare questo benedetto mercato nell’unico posto dove può stare, cioè via Paleocapa e Corso Italia, e lasciarlo lì tutto il giorno, in tutte le stagioni.

Qualcuno vuole spiegarci perché non è praticabile? O pensare è troppo?

 

LNS

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