A ribadire l’enormità del problema demografico ligure, l’Ufficio Economico CGIL Liguria, che osserva come nel 2018 i NEET fossero circa 40mila, una percentuale di molto superiore alla media del Nord-Ovest italiano, per non parlare di quella del Nord-Est.
Un dato che non sembra la preoccupazione prioritaria per l’amministrazione regionale che si dà un gran daffare ad autosponsorizzarsi sui social - a pubbliche spese, immaginiamo - e che forse dovrebbe essere il primo problema da affrontare: il primo passo del tanto sbandierato “Cambiamo!”, per dire.
Ma vedi mai che, se cambiamo davvero, cambiamo anche la giunta regionale da qui a qualche mese.
Quindi i giovani meglio lasciarli scappare a Milano o all’estero, ché se restano qui magari finiscono con l’accorgersi della progressiva privatizzazione di sanità, trasporti, pubbliche assistenze.
Magari si mettono a pensare che ci sarebbero modi più seri per fare turismo, per esempio rispettando la salute e l’ambiente e preservando quei pochi spazi non ancora fagocitati dal cemento.
Magari si aspetterebbero perfino di poter fare quello per cui hanno studiato, anziché adattarsi ai lavoretti più vari, a chiamata o in nero.
Qui il grafico elaborato dall'Ufficio economico CGIL: