"Sciolto dall'affanno di risalire i sondaggi il governo approvò lo Ius Soli, abolì Quota Cento, Reddito di cittadinanza e pure gli 80 euro di Renzi per investire i soldi risparmiati in autostrade, treni per pendolari e ponti nuovi. Si smise di rispondere alle lobby: tanto vince comunque Salvini, che li ascoltiamo a fare? Revocato ogni bonus - ai giovani, ai vecchi, ai palazzinari, agli idraulici - si buttarono carrettate di soldi nella scuola e nell'università. #ChissenefregaDelConsenso divenne hashtag ufficiale della maggioranza. Gli elettori assistevano stupiti: ma siete matti, dicevano, così vince Salvini!. Poi, cominciarono a prenderci gusto.”
Crozza ieri sera riproponeva più o meno gli stessi concetti nel consueto monologo del venerdì.
La maggioranza di questo traballante, neonato governo, non pare intenzionata a fare nulla di tutto questo ed è un peccato, perché l’occasione è ghiotta e i risultati potrebbero essere sorprendenti.
Invece sembrano limitarsi a litigare.
Liti tra ciò che resta del PD e ciò che resta del M5S, liti interne al M5S dilaniato dalle sconfitte elettorali e dalle rivolte contro Di Maio, liti di Renzi contro tutti.
Renzi “il responsabile”, che ha voluto il governo PD-5S per disinnescare le clausole Iva - salvo uscire dal PD un quarto d’ora dopo e iniziare a fare opposizione dall’interno della maggioranza - cosa vuole ottenere in realtà?
A cosa mira, tirando la corda ogni giorno?
Il progetto che lo ha spinto, in agosto, a far da regista del Conte due lo immaginiamo.
Voleva, soprattutto, il tempo per far nascere e crescere il suo partito personale.
Poi ha voluto tenersi fuori dalla sconfitta annunciata in Umbria, e almeno formalmente c’è riuscito.
Adesso vuole prendersi l’elettorato moderato di Forza Italia, e ci riuscirà.
Cos’altro vuole?
A cosa pensa quando invoca un governo senza Conte, ovvero una terza maggioranza in questa legislatura che ha già visto di tutto?
Nel frattempo, Salvini ringrazia.
Sentitamente.