News12 dicembre 2019 07:23

Spese pazze: Rifondazione in difesa di Marco Nesci

Il PM Terrile ha chiesto condanne fino a 3 anni per 19 imputati accusati di peculato nell'ambito del processo sulle spese pazze in Regione Liguria (legislatura 2005-2010)

Spese pazze: Rifondazione in difesa di Marco Nesci

La Federazione Genovese di Rifondazione Comunista riscontrato da informazioni stampa che il PM, nel processo sulle spese dei gruppi regionali nel periodo 2008 -2010 ( processo che abbiamo seguito attentamente) , ha chiesto la  condanna a 3 anni  per il nostro compagno Marco Nesci, richiesta per altro supportata dalla sola presunzione che la mancanza di ulteriori “giustificazioni” alla presenza di fatture, ricevute o scontrini, sia di per se un illecito, ma senza alcuna prova reale che tale spesa non fosse legata alla attività di consigliere regionale,  esprime stupore e auspica un esito chiaro di giustizia . Noi conosciamo la serietà, l’onestà e l’impegno totale che Marco Nesci ha messo nei 10 anni in cui è stato consigliere regionale, sappiamo che non è mai mancato ad iniziative politiche e sociali legate alla attività consiliare, in difesa dei soggetti più deboli e dei lavoratori in generale. Abbiamo la certezza, come testimoniato da decine di nostri compagni e anche da dirigenti nazionali ex segretario nazionale compreso al processo stesso, che Nesci e il gruppo di cui era capogruppo in quel periodo, ha rispettato la legge regionale 38/90 vigente all’epoca, che prevedeva la copertura delle spese sostenute dal gruppo consiliare per : “il funzionamento, l’attività politica e ogni attività legata ai lavori consigliari”. 

Sappiamo che il nostro Compagno Nesci coordinava il lavoro istituzionale di tutti i gruppi regionali del PRC e che era Responsabile Nazionale delle politiche sanitarie e che questo comportava spostamenti fuori Genova ogni settimana, attività che poi si traduceva in iniziativa consiliare costante, competente e di impulso sul sistema sanitario regionale ligure. 

Sappiamo che nella sua attività istituzionale di consigliere regionale, ha incontrato migliaia di persone e che ha avuto collaborazioni da parte di esperti, movimenti, rappresentanze sociali, comitati e cittadini e che tali attività politiche hanno dei costi di rappresentanza (la democrazia ha un costo), che la legge regionale poneva a carico del gruppo consiliare.   

Sappiamo che la legge regionale 38/90 (che è stata in vigore 22anni) chiedeva per la rendicontazione annuale dei gruppi, le sole ricevute delle spese sostenute e null’altro, sappiamo che tale legge è stata modificata nel 2013 e che quindi Nesci non poteva certamente presentare i “rendiconti” con i criteri entrati in vigore 5 anni dopo. Auspichiamo quindi che già in questo grado di giudizio, o comunque in quelli successivi sia fatta chiarezza e giustizia, perché se è vero che alcuni possono aver lucrato sui soldi pubblici, siamo altrettanto certi che la giustizia deve saper distinguere tra chi ha rispettato la legge e chi no,  tra chi ha fatto politica facendo anche sacrifici , e chi si è fatto gli affari suoi. 

Partito della Rifondazione Comunista 

Federazione di Genova

com

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