Cultura19 dicembre 2019 06:35

“O bone Jesu”. Il Liuto nel Rinascimento

Virginio Fadda: Concerto di liuto rinascimentale. Appuntamento sabato 21 dicembre, alle 17, presso la Chiesa di San Domenico in Via Mistrangelo a Savona

“O bone Jesu”. Il Liuto nel Rinascimento

Massima diffusione ebbe il liuto in Europa nel Rinascimento e nel Barocco nelle principali Corti dal XVI al XVIII secolo, come attestano le numerose opere di intavolatura manoscritte e a stampa dedicate sia al liuto solista che allo strumento concertante con le voci o altri strumenti.

Il nome del liuto deriva dal termine arabo al ud che significa “ il legno”, da cui deriva anche il nome della imbarcazione ligure con la vela latina detta leudo utilizzata per il piccolo cabotaggio fino al XIX secolo, ed i portoghesi lo chiamarono alaude, gli spagnoli laud, i francesi luth, i tedeschi Laute, gli inglesi lute e gli italiani laùto, leuto, liuto. Il liuto fu utilizzato da menestrelli, trovatori e trovieri medievali per accompagnare le loro chançons cortesi, e lo ritroviamo raffigurato frequentemente sia come strumento popolare suonato anche nelle osterie che come strumento eletto per decorare musicalmente ed impreziosire le più alte corti del Rinascimento e del Barocco.

Il liutista che domina il Rinascimento, Francesco Canova da Milano, ad esempio, nel 1538 accompagnò in Francia il papa Paolo III Farnese esibendosi a Nizza davanti all'imperatore Carlo V ed al re di Francia Francesco I ricevendo grandi lodi dai due sovrani e da tutta la Corte che rimase estasiata e quasi tramortita come “rapita in sogno” dalle “divine” musiche eseguite dal sommo liutista. Il programma riguarda composizioni della prima metà del ‘500 di stile polifonico con danze, fantasie e ricercari di Dalza, Spinacino, Borrono, e Francesco da Milano. Nella prima metà del ‘500 sia le danze di tradizione quattrocentesca che le fantasie e recercari mantengono i caratteri della polifonia vocale. In particolare i Recercari e di Dalza e Spinacino, in forma modale, si ispirano direttamente ai modelli della polifonia sacra e profana di cui il maggior rappresentante fu sicuramente Josquin Desprez paragonato dai contemporanei a Michelangelo. Frequenti anche le trascrizioni per liuto di composizioni vocali come si può ascoltare nella chanson “Mille regretz” di Josquin trascritta dal vihuelista spagnolo Narvaez e nel mottetto “O bone Jesu” di L. Compère trascritto dal liutista F. da Milano.

Francesco da Milano detto “il Divino” fu il più famoso liutista italiano del ‘500 alla corte del papa Paolo III: le sue fantasie e ricercari rimangono modello insuperato di commuovente cantabilità e di perizia contrappuntistica. John Dowland a fine ‘500 in Inghilterra fu senza dubbio il principale compositore per liuto: nelle sue danze, fantasie e variazioni per liuto solo profuse una perizia tecnica e un’appassionata ispirazione che lo resero celebre in tutta Europa. La malinconia struggente delle pavane, la gaiezza comunicativa di galliard ed almaine, la splendida trama sonora delle Fantasie: ecco tre delle componenti fondamentali della forza espressiva di Dowland.

Il programma è scaricabile QUI.

Virginio Fadda

Diploma in Liuto con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Musica I.S.S.M. “F. Vittadini” di Pavia sotto la guida del M° Massimo Lonardi con una tesi sul cambiamento della tecnica liutistica dal XVI al XVIII secolo, Si è perfezionato nel repertorio Rinascimentale con i Maestri Jakob Lindberg e Paul e ‘O Dette e nel repertorio Barocco con il M° Hopkinson Smith presso la Fondazione Cini di Venezia.

Si dedica inoltre ad una attenta ricerca filologica delle fonti musicali e della prassi esecutiva del periodo rinascimentale e barocco. Ha al suo attivo numerosi concerti in varie città italiane in cui ha suonato sia come solista che in diverse formazioni da camera e orchestrali.

Ha effettuato registrazioni radiofoniche per la seconda rete della RAI, ha inciso come solista un CD intitolato “Lute and baroque guitar at the European courts” con musiche di Weiss, Sanz e Foscarini per la Ed. Bongiovanni ed ha partecipato come basso continuo alla tiorba all’incisione della cantata “La contesa delle Stagioni” di Domenico Scarlatti. In duo con il Soprano Anna Delfino forma l' “Ensemble Fuggilozio” dedicato al repertorio madrigalistico per canto e liuto.

Collabora con il complesso vocale-strumentale Pro Musica Antiqua di Savona in repertori di Musica Rinascimentale e Barocca con esecuzioni filologiche e strumenti d'epoca. Nell'estate del 2018 è stato nominato docente per il corso di liuto presso la Summer School di Musica Antica organizzata dal Conservatorio “G: Verdi “ di Torino presso il Comune di Stella (Sv) e seminari di liuto nel 2019 presso il conservatorio “N. Paganini” di Genova.

 

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