Domenica, come tanti altri appassionati della natura, sportivi e turisti, mi sono recato a Noli per percorrere in una bella mattinata di sole la passeggiata Dantesca che passando in cima al promontorio di capo Noli, porta sino a Varigotti.
Sul sentiero principale, nei pressi del "semaforo", mi sono imbattuto in un gruppo di cacciatori intenti nel caricare un cucciolo di cinghiale, appena abbattuto, sul cassone di un pick up. Ad assistere alla scena, oltre al sottoscritto, erano presenti anche alcune famiglie con dei bambini in bicicletta, i quali certamente ricorderanno a lungo la scena raccapricciante.
Tralasciando il discorso di quanto la caccia sia un barbaro passatempo giustamente condannato dalla maggioranza dei cittadini, mi domando, in questo caso, come possa essere possibile che le autorità consentano delle battute di caccia in luoghi che, quantomeno nelle intenzioni, dovrebbero essere meta di svago e turismo per sportivi e famiglie.
Lo stesso discorso vale, per diretta testimonianza, per il parco naturale dell'Adelasia, in cui il sentiero principale in alcuni tratti viene utilizzato come pista per i fuoristrada dei cacciatori.
A questo genere di domande temo però non potranno certamente dare una risposta i partiti che sostengono questa giunta regionale - nonché comunale a Savona- della cui "lungimiranza" e "sensibilità" ambientale già tanto si è scritto: dalla totale assenza di decoro nel capoluogo, alla legge "taglia parchi", all'ultima "chicca" dei liquami del depuratore sversati in mare sino, si spera, al prossimo marzo.