La Procura di Genova ha chiuso le indagini che riguardavano i disordini del 23 maggio nei pressi di piazza Marsala, in seguito ad un comizio di Casapound.
La decisione presa è stata di mandare a processo una cinquantina di antifascisti per reati che variano da resistenza, travisamento, lancio di oggetti pericolosi e porto di oggetti atti a offendere.
Non entriamo nel merito delle accuse, che ci sembrano a dir poco sproporzionate, ma non possiamo non notare, che, per l'ennesima volta, a pagare di persona sono coloro che credono che i valori dell'antifascismo non siano negoziabili, mai.
Sarebbe bastato impedire a Casapound di tenere il comizio, in una città, non dimentichiamolo, medaglia d'oro per la resistenza.
Il Partito della Rifondazione Comunista della Federazione di Genova esprime la propria solidarietà e vicinanza verso chi viene messo sotto accusa da uno Stato che dovrebbe avere come stella polare la Costituzione Antifascista.
Continuiamo a chiedere, con forza, la immediata chiusura di tutte le realtà che si ispirano alla ideologia fascista.
L'antifascismo non si processa.
Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Genova