Il cubo di vetro astutamente piazzato sotto il Crescent ha di nuovo qualche magagna, se cellophane e scotch non c’ingannano.
Da lì comunque continuano a sfrecciare ragazzini con le biciclette che si gettano giù dall’indispensabile scalinata incuranti dei loro colleghi portati via diverse volte in ambulanza, fino a quando prenderanno in pieno qualcuno che entra o esce dal supermercato e verranno, auspicabilmente, denunciati.
La rumenta è per strada ovunque, perché ATA - manco a dirlo - ha qualche problemino logistico, tipo che è chiuso il centro di raccolta.
Così interi mobilifici fanno bella mostra di sé in strada, mentre si possono apprezzare diversi bidoni senza coperchio pronti ad emettere i loro splendidi afrori estivi (solo per fare due esempi, via Mistrangelo e via Gramsci).
Palazzo Santa Chiara, nuovamente invaso da cespugli spontanei, ospita anche alcuni cadaveri di piccione, da diverse settimane.
In piazza del Popolo una transenna avverte che crolla l’intonaco.
E chissà per quanto crollerà.
Insomma in alto i cuori, virus o non virus la nostra città non è cambiata.