Sappiamo di riunioni frenetiche in Prefettura.
Sappiamo che Ilaria Caprioglio ha scritto di “pretendere garanzie”.
Sappiamo che tutti i commenti sul suo profilo social inneggiano alla quarantena, e in effetti non invidiamo per nulla il Sindaco che deve affrontare una situazione complessa.
Sappiamo che a bordo ci sono più di mille passeggeri, un nutrito equipaggio e adesso sappiamo anche che i malati (presumibilmente quelli francesi) sono stati soccorsi dalle ambulanze marsigliesi.
Sappiamo che Savona non è Marsiglia, e che il San Paolo è in affanno già di suo.
Sentiamo giorno e notte le sirene delle ambulanze in via Gramsci, e ognuna ci ricorda, se mai ce ne fosse bisogno, il dramma che sta vivendo il Paese insieme a buona parte d’Europa.
Sappiamo che il Sindaco è l’autorità sanitaria, e che il Prefetto è la mano del Governo sui territori.
Vogliamo sapere anche, con certezza, che domani la salute dei Savonesi non sarà messa a rischio per interessi diversi da quelli della sanità pubblica, come già troppo spesso è stato fatto prendendo sottogamba il gravissimo problema dell’inquinamento ambientale.