Il coordinamento del Progetto è affidato al dottor Marcello Macario del Centro di Salute Mentale di Carcare dell'ASL savonese. Si tratta di un'iniziativa innovativa e coraggiosa, a maggior ragione in un territorio, come quello dell’entroterra savonese, in cui l'età media è sempre più alta e le fasce più deboli della popolazione corrono continuamente il rischio di essere abbandonate a se stesse. Il progetto si propone di sviluppare percorsi ritagliati su misura per ogni persona fragile e per chi si trovi ad assistere chi abbia bisogno di cura.
Un sostegno alla domiciliarità centrato sul soggetto, insomma, e non una semplice assistenza domiciliare per anziani, adolescenti in situazioni difficili e disabili.
L'obiettivo di “Trasformare i confini in soglie” è quello di aiutare almeno cento famiglie della Valbormida e del territorio circostante per contrastare l'isolamento e sostenere l'inclusione e l'autonomia delle persone in situazione di svantaggio sociale. Il progetto si articola in cinque direzioni: si va dalle azioni per il contrasto all'isolamento precoce degli anziani (il disbrigo delle pratiche della spesa, l'accompagnamento alle visite mediche, ai centri di incontro, alle gite ma anche ai laboratori nelle scuole per trasmettere la cultura locale ai giovani) all'attivazione di gruppi di auto-mutuo-aiuto per i caregivers di anziani, disabili e adolescenti realizzata con il sostegno dell'Associazione A.M.A.LI. che è tra i partner del progetto, alle azioni per supportare l'inserimento sociale e l'autonomia dei disabili attraverso percorsi individualizzati, costruiti insieme dall’interessato, dalla famiglia e da un tutor, svolti all’interno di spazi pubblici della comunità e di luoghi istituzionali e finalizzati alla promozione dell’autonomia, dell’inserimento lavorativo, della socializzazione e del benessere.
E, ancora, sono previste azioni di sostegno in famiglia e nelle comunità agli adolescenti in difficoltà, con incontri di “Dialogo Aperto” e di “Gruppo MultiFamigliare” ma anche con Laboratori teatrali e musicali e attività sportive e, in altri casi, con uno Spazio Transitorio protetto di accoglienza per adolescenti in crisi, fino ad arrivare alle azioni per il coinvolgimento dei gruppi sociali con lo scopo di mantenere il legame con la propria comunità e di trasmettere ai membri più giovani la storia e le cultura del territorio. Un impegno multiforme e complesso che sarà realizzato insieme alle organizzazioni partner del progetto con un impegno costante e professionale degli studenti del “Patetta” i quali, nonostante il periodo di stop forzato dovuto alla pandemia di CoronaVirus, hanno voluto ugualmente impegnarsi in percorsi di formazione e di collaborazione a distanza, in vista dell'apertura “in presenza” delle attività. Il blog è già presente su YouTube, Facebook, Instagram e sugli altri principali social.