«Oggi Toti si dichiara incolpevole per i disagi patiti dagli automobilisti e dagli autotrasportatori che transitano sulle autostrade liguri: ma il ruolo di coordinamento potrebbe esercitarlo. E non lo esercita. Poi si dichiara incolpevole per le mancate manutenzioni di questi anni, ma la Regione le richieste poteva farle, sollecitarle e renderle pubbliche. Su tutto questo risultati zero”.
Così il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, commentando le “indignate” dichiarazioni odierne del presidente Toti in merito al caos autostradale che sta stritolando Genova e la Liguria in questa prima fase di ripartenza.
«Non c’è dubbio: esistono delle responsabilità nazionali. Noi abbiamo l’onestà intellettuale di sottolinearlo, a differenza di Toti che pur governando da 5 anni scarica sempre su altri le sue mancanze. Abbiamo già interloquito con la nostra parte di Governo per evidenziare la situazione insostenibile delle autostrade liguri – spiega Pastorino -.Può dire altrettanto il presidente Toti, che oggi parla addirittura di 2 anni di colpevoli e dolosi ritardi? Il che vuol dire che parte di questo “doloso ritardo” è imputabile al governo precedente, tenuto in piedi dai suoi alleati leghisti, in cui il sottosegretario alle infrastrutture era proprio il sodale Rixi».«Torniamo a quell’epoca: non ci ricordiamo di un Toti capopopolo che perorasse la causa degli automobilisti. Anzi, ci ricordiamo bene di un Toti molto cauto e prudente sulla revoca delle concessioni autostradali ai big privati.
Insomma: il solito Toti camaleonte in funzione elettorale, non si fa domande e non da risposte sul ruolo che compete al presidente della Regione e dei suoi assessori. Davvero sono esenti da colpe sul mancato coordinamento dei cantieri autostradali, come lui vorrebbe far credere?».
«Che interlocuzione c’è stata tra il governatore e i suoi assessori coi governi succedutisi in questi 2 anni, compreso quello giallo-verde per buona parte “amico”? Qual è il suo potere contrattuale? –conclude Pastorino -.
Cavalcare l’onda della rabbia legittima di chi sta incolonnato per ore, magari facendosi vedere anche lui in coda per dimostrare solidarietà e strappare consenso, ci appare cinico e un po’ infantile. Chi governa questa regione da anni dovrebbe dimostrare un ben altro livello di responsabilità, anche laddove non ha del tutto una competenza diretta».
Critiche piovono anche dal Movimento 5 Stelle: “Il Governatore si decida: prima dichiara che intende chiedere un incontro urgente con Autostrade per avere contezza dei recenti disagi patiti dai liguri sulla rete autostradale; poi, senza informare la cittadinanza sull’esito di tale incontro, se mai c’è stato, si scaglia contro il Governo, colpevole a suo dire di non dare le risposte attese, spingendosi poi a consigliare lo psichiatra a chi è al ministero.
Francamente, le boutade con cui Toti raccomanda “cure” a chi rappresenta le istituzioni stanno diventando stucchevoli oltre che irricevibili.
E a proposito di millantati incontri con Autostrade… se veramente questo incontro sbandierato ai quattro venti si è tenuto, allora qualcosa non torna.
Il concessionario, in sede di confronto, si è forse dimenticato di informare il presidente di Regione Liguria che erano in corso interventi che avrebbero generato ulteriori disagi?
O invece Toti ha preferito tacere per usare poi quei disagi per alimentare ulteriormente la polemica in chiave di campagna elettorale?”.
Così il capogruppo regionale Fabio Tosi, che aggiunge: “Al di là dell’acrobazia mediatica con cui Toti non accusa il concessionario (come mai?) per l’ennesima mattinata infernale per la viabilità a causa della chiusura di un’altra galleria sull’A10 in direzione Savona, quello che stupisce è che Toti non si renda conto che chiedere i danni al Governo equivale a chiederli ai cittadini. Che colpe non ne hanno.
Insomma: chi gestisce la rete? A noi risulta sia Autostrade per l’Italia. E che ne è stato della dichiarazione con cui il Governatore aveva promesso che Regione Liguria si sarebbe costituita parte civile contro Autostrade per il crollo del pronte Morandi? Siamo alle solite: il Governatore è forte con i deboli e debole con i forti”, conclude Tosi.