Su quest’ultimo punto siamo tutti d’accordo, visto che la Lega (al 24 Ore non possono saperlo) sembra cercare di farla cadere, più che sostenerla.
Sul buon risultato in classifica siamo un po’ meno d’accordo, come quando Savona si trova al 50esimo posto per ambiente e salute perché il fumo delle navi non viene rilevato ma due metri di (spesso pericolosa) pista ciclabile fanno punteggio.
Dopo l’imbarazzante quanto inviperita risposta alle critiche del direttore degli Industriali Berta - accusato nientemeno che di esser interessato solo alla propria poltrona - rischia di passare per paladina anti-inquinamento la nostra Ilaria, che ride in faccia a chi le parla di elettrificazione delle banchine e ha trascorso gli ultimi quattro anni a incensare Costa Crociere e a gioire dei “grazie Ilaria” pubblici di Neil Palomba, aggrappata al monitoraggio Sige (leggi Costa che monitora l’inquinamento crocieristico di Costa) che certifica che a Savona le navi inquinano poco.
Poi la questione della Costa Luminosa, ferma per tutto il lockdown e oltre a cinquanta metri dalle case coi motori accesi (non al minimo, ma all’80% della potenza), ha contribuito a interessare finalmente i Savonesi alla questione ambientale. Grazie - lo ricordiamo - al comitato Savona Porto Elettrico che a suon di raccomandate, esposti in Procura e condivisioni Facebook deve aver creato qualche motivata preoccupazione. E all'interpellanza presentata in merito da Barbara Pasquali.